Christian Pulisic e quei mesi al Barcellona che pochi conoscono
Il nome di Christian Pulisic è salito agli onori della cronaca dopo che il Chelsea di Maurizio Sarri si è assicurata il suo cartellino. Il talento del Borussia Dortmund resterà in Germania in prestito questa seconda parte di stagione, per poi volare a Londra, dal prossimo luglio, alla corte di Abramovich. Il costo dell’operazione è stato di 64 milioni per il talento classe 1998. Non tutti però sanno che Pulisic è stato anche un giocatore del Barcellona. Se pur per un fugace periodo. Infatti già nella stagione 2008-09 fece vari provini con i catalani, passando una settimana con la squadra B degli allievi capitanata da Jordi Font, come rivelato da Sport: “Suo padre credeva che non avrebbe fatto più progressi negli USA, per questo cercava una squadra in Europa”.
E il talento cristallino del giovane Pulisic già si poteva intravedere all’epoca, quando era un adolescente pieno di sogni e speranze, parola del coordinatore delle giovanili Albert Puig: “Era un giocatore molto piccolo ma già si intravedeva il potenziale. Il suo pezzo forte del repertorio era l’uno contro uno”. Insomma il Barcellona aveva fiutato l’ennesimo giovane talento da inserire nella “cantera”. Ma qualcosa impedì l’ascesa di Pulisic con la maglia blaugrana. In quel periodo infatti la FIFA minacciava il Barcellona con ingenti sanzioni per il tesseramento di calciatori minorenni che non corrispondessero ai requisiti richiesti. All’inizio Pulisic continuava ad allenarsi con la squadra. La società gli pagava l’hotel e il padre l’aereo per fare avanti e indietro dagli Stati Uniti. Ma alla fine lo stesso padre del giocatore cominciò a cercare nuove squadre che potessero da subito tesserare il ragazzo, vedendo che il Barça non era intenzionata a tesserarlo definitivamente.
Grazie a un suo lontano famigliare che aveva la nazionalità croata, Pulisic riuscì a ottenere il passaporto comunitario che gli avrebbe permesso di restare in Europa. All’età di 16 anni, esattamente nel gennaio 2015 firmò per il Borussia Dortmund, la seconda grande squadra europea a essere stata ammaliata dal suo talento. E da qui inizia la storia che tutti conosciamo, che ha raggiunto il suo apice con il suo passaggio al Chelsea per 64 milioni di euro. E chissà quante altre pagine importanti sono ancora da scrivere nella storia del ragazzo nord americano.