Prima la Nike, ora l'aspirapolvere! Il (triste) epilogo di Freddy Adu
Pranzo finito, la noia comincia piano piano a salire, la palpebra cade e il divano sembra l'oasi in cui rifugiarsi. No, fermi li! C'è da passare l'aspirapolvere, non sia mai che le briciole restino lì a terra fino alla cena. Freddy Adu allora si fa forza, attacca la spina alla presa e, come ai vecchi tempi, dribbla sedie e tavola per 'lucidare' il pavimento. Colorata, esagerata o reale, questa è la nuova vita del vecchio o 'nuovo Pelè', cresciuto a pallone, lotterie e record di precocità prima di ritrovarsi ad elogiare qualche mese fa, con dei post sui social, aspirapolveri e prodotti per la pulizia della casa. Di riviste patinate, quotidiani sportivi o contratti di sponsorizzazione nemmeno l'ombra, igiene e pulito sono ormai da qualche tempo i nuovi 'idoli' di Freddy Adu, oggi fantasista dei Tampa Bay Rowdies (squadra della Nasl). Che strano immaginarsi l'ex stella nascente del calcio americano rassettare e riordinare casa, una fine ingloriosa per colui che, a detta di tutti, sarebbe dovuto diventare il nuovo Pelè. Invece nulla di tutto questo, solo fallimenti, insuccessi e fragorose cadute. Grecia, Turchia, Serbia, Finlandia. Un lungo pellegrinaggio fino al ritorno a casa. La nuova frontiera da esplorare per Adu adesso è verde e con una lunga coda dietro di sè, uno strumento funzionale più alle casalinghe che ad un (ex) giocatore di football. Come una novella 'Desperate Housewives', Freddy prova a far parlare nuovamente di sé, questa volta senza gol o grandi giocate ma con rumori sordi e fastidiosi: quelli di un'aspirapolvere appunto. Cena finita, briciole a terra, spina nella presa e via con le pulizie. La vita di Freddy Adu è cambiata: bye bye Nike, benvenuta Vorwerk!