Prandelli: "Ho vissuto mesi difficili per una polmonite. In panchina ho avuto attimi di panico"
Cesare Prandelli è tornato a parlare. L'ex ct della nazionale italiana si è raccontato in un'intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV. Tanti i temi toccati: dal calcio di oggi ai motivi che lo hanno portato a lasciare la panchina.
Prandelli: "Ho vissuto mesi difficili per una polmonite"
Dopo l'esperienza vissuta alla guida dell'Italia, Prandelli è passato dal Galatasaray al Genoa, per terminare il suo percorso da allenatore con la seconda parentesi alla guida della Fiorentina. Così, Cesare Prandelli è tornato a parlare raccontando di aver trascorso mesi difficili: "Ho passato due mesi difficili. Una polmonite forte, brutta e improvvisa mi ha debilitato e ha ridefinito le mie priorità. Quando si è pensato all’ipotesi di essere intubato fortunatamente avevo ancora una capacità respiratoria di sette litri. Ma è stata dura per un atleta che non aveva avuto mai nulla, abituato a recuperare in 7-10 giorni, affrontare un periodo difficile di due mesi. In quei momenti pensi che la vita è questione di fortuna, tante persone all’improvviso si trovano ad affrontare situazioni che non meritano”.
Prandelli ha proseguito parlando dei motivi che lo hanno portato a lasciare la panchina: "Mi sentivo a disagio, forse il mio legame con Firenze era troppo forte. Ma un giorno ebbi un segnale: durante una partita ebbi un breve attimo, quasi di panico, e mi dissi ‘se ricapita smetto’. Ricapitò. Ricordo ancora, giocavamo contro la Samp, segnò Quagliarella. Infatti poi quando lo incontravo gli dicevo ‘mi hai fatto smettere’. In realtà mi fu trovato il collasso di una valvola, evidentemente la mia testa incideva sul mio fisico”.
Infine, Prandelli ha concluso l'intervista con un pensiero sul calcio di oggi e su Gigi Riva: "Non condivido queste nuove proprietà che fanno fatica a valorizzare i campioni del passato, come ne fossero gelosi. E invece sono una risorsa. La foto di Riva a Coverciano è fondamentale, per tutti quelli che entrano. Abbiamo avuto un rapporto fortissimo; tanti mi chiedono come ho fatto a gestire in nazionale Cassano e Balotelli. La risposta è semplice: li gestiva Gigi..”.
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