L'attesa a Milano e il futuro al Napoli: gol e potenziale, chi è Popovic

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Matija Popovic è un ragazzo serio e un attaccante di ottime prospettive. Chi lo conosce bene, lo descrive così. Da dieci giorni è in Italia, e finalmente i nodi sul suo futuro si stanno sciogliendo. Nella mattinata di domani - sabato 20 gennaio - sono in programma le visite mediche con il Napoli. Intesa raggiunta: se tutto andrà come da programmi, firmerà da svincolato fino al 2029 con gli azzurri. Cinque anni di contratto. E spenderà in prestito al Frosinone i primi sei mesi, utili ad adattarsi alla Serie A.

 

 

L'attesa a Milano e l'idea Napoli: come nasce il colpo Popovic

Una nuova lingua e un nuovo stile di gioco per il classe 2006, che parla solo il serbo. In campo, però, sa farsi capire bene. E, a dirla tutta, un po' di italiano ha iniziato a impararlo, in questi giorni tra Milano e Roma. Sì, perché Popovic era atterrato a Malpensa, accompagnato dalla famiglia, il 9 gennaio, pronto a firmare con il Milan. I rossoneri, infatti, avevano raggiunto una base di intesa con lui già a inizio dicembre, mancavano alcuni dettagli prima di procedere alle visite e all'annuncio ufficiale. Invece, l'affare è saltato.

 

 

Popovic, quindi, è rimasto 'bloccato in albergo a Milano'. Trama ricorrente nelle più incredibili storie di mercato. Prima di lui, Samardzic, Spinazzola, Maxi Lopez e così via. Qui nasce l'intuizione: un'operazione in sinergia tra il Napoli - convinto di puntare su di lui, ma senza slot da extracomunitario spendibile in questa stagione - e il Frosinone, che di slot ne ha e proverà a valorizzarlo nei prossimi mesi. "E' un grande talento, per lui pagheremmo volentieri il conto salato dell'albergo", scherzava a Sky Sport il direttore dei gialloblù, Guido Angelozzi.

Nove e mezzo

A condividere con lui questo Grand Tour italiano, dicevamo, la famiglia. Madre, padre (ex calciatore) e...  fratellino. Un altro talento, in versione mini. Si chiama Branislav, nato nel 2015, piede mancino. Gioca nell'Under 10 del Partizan e segna già valanghe di gol. L'istinto da attaccante è di famiglia: Popovic davanti sa fare tutti i ruoli. Nasce da ala sinistra a piede invertito, ma può giocare anche come centravanti o dietro la punta. E ha provato anche il ruolo di mezzala. In sintesi, un 'nove e mezzo', bravo a creare occasioni ma pure a finalizzare. Un giocatore difficile da trovare, per caratteristiche: 196 centimetri - una struttura fisica ad alto potenziale su cui sta già lavorando - abbinata a dribbling e tecnica.

 

 

L'Europeo U17 e il futuro

Nelle giovanili del Partizan ha sempre stupito tutti e bruciato le tappe. Gli scout dei top club si sono accorti di lui all'Europeo U17 dello scorso anno, quando con la sua Serbia ha messo in fila tre assist decisivi per contro Italia e Spagna: 2-0 contro gli azzurrini, 1-1 contro la Roja di Lamine Yamal. MVP. La M di Matija, la P di Popovic. La V? Velocità, quella del secondo passaggio vincente contro l'Italia: scatto sulla fascia e palla dentro.

Non a caso, lo volevano in tanti. Il Napoli ha vinto la corsa. Il suo nome è stato discusso dal Bayern, mentre i dirigenti del Manchester City lo avevano attenzionato durante il viaggio a Belgrado per sfidare la Stella Rossa in Champions, lo scorso dicembre. Decisiva, per gli azzurri, la volontà del calciatore di trasferirsi in Italia. Desiderio che, dopo quasi due settimane di attesa, sta per avverarsi: Napoli e Frosinone lo aspettano.

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