'Pollito' e 'terremoto di mamma' diventato grande grazie alla punizione di papà. Torino, ecco Berenguer: il talento soffiato al Napoli

Ora è ufficiale: Alex Berenguer arriverà in Serie A. Sì, ma… con un colpo di scena: quando sembrava ormai destinato a vestirsi d’azzurro, ecco la maglia granata: “Alex Berenguer sarà un nuovo giocatore del Torino”, il comunicato dell’Osasuna. Napoli beffato: troppi tentennamenti, il ragazzo ed il proprio club d’appartenenza non erano più disposti ad aspettare. "Ho ricevuto un'offerta che non potevo rifiutare e ho chiesto al club di lasciarmi andare perché ci sono dei treni che passano una sola volta. È una grossa opportunità. Ho voluto scegliere l'opzione più vantaggiosa per il club, sarò sempre grato a questa squadra. Non è un addio, è un arrivederci", ha spiegato poi Berenguer stesso in conferenza stampa. Solo parole dolci per quell’Osasuna in cui è cresciuto e che gli ha permesso di diventare professionista quando quel salto sembrava non esser più così scontato. Perché ad un certo punto della propria vita Berenguer stava per perdersi: troppi brutti voti a scuola, Berenguer senior lo punì introducendolo nel mondo del lavoro. Un’estate trascorsa a fare il carpentiere svegliandosi alle 6 del mattino: “forse fare il calciatore non era poi così male”, avrà pensato. Non me la passavo bene, anzi... in quel momento capii che dovevo mettercela tutta per fare il calciatore”. Che poi, Berenguer forse nemmeno immaginava cosa avrebbe voluto dire vivere senza pallone. Probabilmente sarebbe stato impossibile per il classico ragazzo che alla domanda "cosa vuoi fare da grande?" ha sempre risposto "il calciatore" smettere. "Sono cresciuto a giocare a calcio per strada con gli amici e quando mi si chiedeva cosa sarei voluto diventare rispondevo sempre 'il calciatore'". Anche perché tenerlo a bada sin bambino è sempre stata dura, figuriamoci senza pallone. "Mia mamma mi ha sempre detto che da piccolo ero un terremoto perché rompevo le scatole a chiunque. Ora non è che sia cambiato molto, ma sono solamente maturato e riesco a controllarmi un po' di più". Col tempo è cresciuto nel carattere ma non solo: tutta una questione di testa, nonostante un’indole timida e pacata. Il pollito – suo soprannome fin da bambino - ha capito che solo tramite il sacrifico avrebbe potuto ottenere certi risultati e per questo ancora oggi ringrazia la punizione inflittagli da papà. Da quel giorno è iniziata la vera e propria scalata fino alla Liga. Dopo un’ottima stagione in Tercera Division condita da 9 reti in 33 presenze con la squadra riserve, l’Osasuna decise di aggregarlo alla prima squadra per il ritiro estivo 2014/15 in Segunda Division. Nella Serie B spagnola in 38 presenze ha totalizzato 3 gol e 4 assist risultando fondamentale per la promozione dei Los Rojillos in Liga dove nell’ultima stagione, nonostante la retrocessione - in 29 presenze in Liga e 2 in Copa del Rey - ha messo a segno 2 gol e 7 assist. Il classe ’95 nelle ultime tre stagioni si è confermato come un esterno di piede destro capace però di giocare su entrambe le fasce in diversi moduli: esterno col centrocampo a 4 e a 5 ma anche ala nel tridente o terzino, all’occorrenza. Duttilissimo: vero e proprio jolly. Dotato di personalità e velocità con grande abilità nel puntare il diretto avversario. Ennesimo talento di una cantera, quella dei Rojillos, floridissima: Javi Martinez, Azpilicueta, Nacho Monreal, Mikel Merino, Javi Garcia e Raul Garcia, giusto per fare due nomi. Esploso poi grazie al suo mentore ed ex allenatore, Enrique Martin Monreal: “Ha qualità incredibili ed è sfrontato in campo, anche se dovrebbe esserlo ancora di più perché è molto veloce e forte. Ha un ottimo potenziale e potrebbe far comodo a qualsiasi squadra. Sono convinto sia speciale, come Neymar o pochi altri”. Paragoni un tantino azzardati ne abbiamo? Sì. Ma che Berenguer abbia qualità importanti è indiscutibile. Ora bisognerà metterlo alla prova in un campionato diverso e più complicato come la Serie A. A Napoli avrebbe potuto fargli da chioccia un certo Callejon – di cui sarebbe stato il sostituto naturale – ma anche a Torino troverà certamente un Iago Falque pronto ad aiutarlo. Tra connazionali si sa, risulta tutto più semplice. E chissà che un messaggino per convincerlo della bontà della scelta non gli sia già scappato. Perché nonostante la beffa ai danni del Napoli, l’avventura di Berenguer in Serie A è pronta a cominciare. Non in maglia azzurra ma con quella maglia granata: l’ennesimo colpo di scena di questa mercato.

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