Sasinho_Digiac: "Seguivo il Pisa da quando c'era Alvarez, ora punto alla BeSports"

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Il torneo BeSports si avvicina alle fasi conclusive e, soprattutto, alla semifinale. Ma i player del Pisa sono pronti. "Sarà una fase combattutissima, l'obbiettivo minimo è arrivare in finale. Poi si sa, le finali si giocano per vincere". Le parole cariche di entusiasmo di Salvatore "SASINHO_DIGIAC" Di Giacomo, insieme a Carmine "PISA_N17x" Liuzzi, protagonista dell'evento. I due hanno giocato un'ottimo campionato piazzandosi al secondo posto, distanti un solo punto dal Benevento vincitore della regular season.

Il Pisa è stata una delle squadre-sorpresa del torneo. "C'era divario tra le formazioni. Il Pisa, e non capisco per quale motivo, ha molti nomi di serie A, ma su Pes è tra i team più deboli in quanto a valutazione overall. Ma l'abbiamo vissuta con molta tranquillità ed esperienza". Salvatore, ragazzo dall'estrema sensibilità, gioca tornei da almeno 8 anni e, in questo lasso di tempo, è riuscito a trasformare l'ansia in attenzione. "Sono molto pacato, esulto poco e rispetto l'avversario".

Emozione ed esperienza

Napoletano di appena 21 anni e attento conoscitore di calcio, un'emozione il suo arrivo tra i nerazzurri. "Seguivo il Pisa dall'epoca della figurina di Alvarez. Nel momento in cui sono diventato un loro giocatore ho avuto solo esperienze positive: è una regione dal cuore grande come la mia Campania". Un cammino che non è stato sicuramente semplice ma che, come mostra la classifica, ha dato soddisfazioni. "Ci siamo prefissati l'obbiettivo di arrivare tra le prime 8 e, invece, siamo arrivati secondi. Abbiamo dimostrato il nostro talento facendo punti con squadre come Frosinone, Ascoli e Chievo, nel gioco, molto più forti".

Parola d'ordine "esperienza" quindi. Entrambi i nerazzurri sono giocatori rodati. "Abbiamo lottato a Coverciano a gennaio, nel museo dell'Italia, per la maglia azzurra. Il mio compagno ce l'ha fatta, io ero a un passo. Ma c'è tempo. Sono giovane e ho già vinto tornei". Durante le Final Eight, Salvatore ha studiato tatticamente e nei minimi dettagli il Cosenza trovando degli escamotage tattici per avere la meglio. "Il mio è un gioco in stile Klopp, ma vedevo che le verticalizzazioni erano inefficaci. Allora ho preferito tenere palla per stancare l'avversario e attendere il momento giusto. Ho preso un gol al 70' , ma sono comunque riuscito a ribaltare la situazione".

L'ultimo sforzo

Adesso arriva la gara più importante, quella in semifinale contro il Benevento. "E' senza dubbio la squadra da battere. La più forte in game con due player di valore. Ma nessun timore, solo rispetto. Ho già in mente come giocarla".  

Salvatore, inoltre, per le fasi finali potrà contare sull'altro napoletano Carmine Liuzzi: vincitore dell'Europeo nella eNazionale. "Ci conoscevamo già da tempo, siamo diventati pro-player nello stesso momento e il caso ha voluto che capitassimo nella stessa squadra. Oltre che compagni, siamo veri e propri amici. E' un ragazzo pragmatico con idee ben definite di gioco. Riesce a far adattare gli altri al suo stile".

In questo periodo in cui il calcio torna negli stadi, anche le fasi finali verranno giocate dal vivo e non più da casa. "Sono nato con i live e li preferisco. In questo momento tragico non è stato possibile, ma giocare braccio a braccio con il tuo avversario è più stimolante. Magari non ci daremo la mano, ma il gomito"

di Alessandro Geraci

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