Petagna: "La Spal come l'Atalanta di due anni fa, voglio la doppia cifra"
Una doppietta contro la sua ex Atalanta per i suoi primi gol con la Spal, Andrea Petagna ha vissuto una notte magica al Mazza contro i nerazzurri. Due reti e tre punti, il centravanti promette di farne tanti altri: “In carriera sono arrivato al massimo a quota 8. Stavolta voglia andare in doppia cifra. Io ho il mio stile. Ci sono centravanti che non fanno niente per tutta la partita, sfruttano il lavoro dei compagni e segnano 30 gol. Ma le loro squadre non ottengono grandi risultati.
Io firmerei subito per restare a quota 2 reti in cambio della salvezza sicura della Spal. Nei due anni all’Atalanta ho fatto 11 gol e 20 assist tra campionato e coppa. Se Gasperini che è uno bravo mi faceva giocare sempre ci sarà stato un motivo... Con Semplici gioco più vicino alla porta. Di sicuro segnerò di più".
“Dopo il gol il pensiero è andato a nonno Francesco, è stato allenatore tanti anni alla Spal centrando anche la promozione in Serie B – ha dichiarato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport - Ricordo quando mi portava al giardino. Ero un bambino affamato di calcio. Cercavo sempre il pallone dei grandi e lui mi rimproverava affettuosamente: “Andrea usa una palla piccola per migliorare la tecnica”. Lo porto nel cuore e gli dedico questo mio periodo di felicità.
L'arrivo alla Spal? In ritiro mi ha detto che non c’era più posto per me nell’Atalanta. Lo confesso, mi è proprio dispiaciuto. Io volevo restare. Ma è arrivata al momento giusto l’offerta della Spal
Questa squadra mi ricorda l’Atalanta di due anni fa. Quella che arrivò quarta. Per carità, non dico che centreremo lo stesso risultato però ci sono alcuni punti di contatto che mi fanno riflettere. La forza e l’armonia del gruppo. La fame di risultati. Chi sta in panchina, e so quanto sia duro vivere in quella situazione, è felice come chi gioca. E si allena a cento all’ora. Così si costruisce qualcosa di importante”.
L'intervista integrale sulle pagine de La Gazzetta dello Sport.