Rigore d'Italia, erede di Roma: Totti sceglie Pellegrini

Rigore per l'Italia, gol, pollice in bocca. Lorenzo Pellegrini dopo Francesco Totti, day after tomorrow che spicca il volo nella notte di Bologna e che risuona forte dalla Sala d'Onore del CONI. "Parliamo di un ragazzo speciale, una persona pulita che può far bene alla Roma", ha dichiarato l'eterno numero 10 nella conferenza stampa che oggi ha scosso il calcio ben oltre la capitale. "Pellegrini onorerà questa maglia fino alla fine, perché è tifoso e qualche romano nella Roma serve sempre, fidatevi".

Parole che per il centrocampista sanno di investitura, onere e onore all'interno del destabilizzato ambiente giallorosso. In più, come in un gioco ad incastro, Lorenzo ha appena due ore per pensare a come gestirle: dal ritiro della Nazionale Under 21 la stampa sta aspettando anche lui, fresco matador della Spagna.

E Pellegrini va in anticipo come sul campo. Risponde direttamente a Totti, stronca sul nascere le domande dei giornalisti, tira in ballo un'altra bandiera ammainata male. "Voglio ringraziare Francesco per quello che ha detto. Abbiamo un bel rapporto, è stata una giornata particolare per lui e per quelli che gli vogliono bene come Daniele. Due persone che reputo esempi da seguire, mi mancheranno tanto".

Ogni lutto ne richiama un altro, e quello di De Rossi è ancora fresco, oggi ancora più difficile da mandar giù per la romanità deturpata. Per questo Pellegrini è stato scelto come ultimo baluardo da chi è stato forzato a farsi da parte. Lorenzo il ragazzino di Cinecittà est, che a 5 anni festeggiava l'ultimo scudetto in Curva Sud e a 9 entrava nel vivaio giallorosso. Dopodomani le candeline saranno 23, e salvo il biennio in prestito al Sassuolo, Pellegrini non ha mai lasciato Trigoria. Fisionomia del romanista giocatore, denominazione di origine (non così) protetta nel club di Pallotta.

E nemmeno dal contratto del centrocampista, legato ai giallorossi fino al 2022 ma su cui c'è una clausola rescissoria da 30 milioni. Le leggende spingono perché non vogliono vedere la Roma privata anche del futuro, oltreché del passato. "Il romanismo è qualcosa che conta molto per noi", aveva sottolineato anche De Rossi nel momento dell'addio lo scorso maggio. "Qualcosa di importante ed è in mani salde: Pellegrini e Florenzi. Possono portare avanti un attaccamento alla maglia".

A partire da quella dell'Italia, che Pellegrini ha celebrato con il 'ciucciotto' di australiana memoria. "Mia moglie ad agosto darà alla luce nostro figlio, ma io lo sento già qui e voglio esultare con lui", spiega il numero 7 degli Azzurrini da Casteldebole. Sorriso alla Totti, nel momento del bisogno.

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