Schick è rinato con il Lipsia | VIDEO
Eppure sembrava un dejù vu, almeno per i primi due mesi. Schick in Germania non si era mai visto. Tutta colpa dei problemi alla caviglia che lo hanno costretto a giocare solo 27' (uno spezzone contro il Bayer Leverkusen) in stagione da settembre a novembre. Un po' come a Roma, quando arrivò nell'agosto del 2017 dopo aver visto saltare il trasferimento alla Juventus.
Il volto felice di un ragazzino che sapeva di aver fatto il grande salto e che non vedeva l'ora di iniziare a giocare con Eusebio Di Francesco. Lui che solo qualche mese prima si era presentato a tutti segnando undici reti con la Samp. Inter, anche la Roma, la Juventus e la Lazio fra le sue vittime. Illustri, preludio di un dna vincente. I giallorossi, nell'anno del suo arrivo, si spingeranno fino alla semifinale di Champions. Patrik invece resterà indietro: due gol in campionato, tre nella stagione successiva.
La rinascita
Colpa anche dei problemi fisici, che alla Roma lo colpiscono alla coscia tenendolo out fino a fine novembre (solo 15' con il Verona). Stesso discorso una volta fatto le valigie destinazione Lipsia, questa volta però l'infortunio riguarda la caviglia. Stesso film, stesso terribile copione. In Germania, però, Patrik ha reagito. E' tornato in campo e ha segnato sei gol in 11 partite. In pratica in sei mesi ha già fatto di più rispetto ai due anni alla Roma. L'ultima perla nel 3-0 al Werder Brema, che ha confermato lui e compagni al primo posto in Bundesliga.
Con Nagelsmann è stato subito amore. Kadeřábek, suo compagno di Nazionale che aveva avuto l'allenatore tedesco ai tempi dell'Hoffenheim, glielo aveva detto: "E' un grande, vai lì e non sbagli". Schick aveva bisogno di un cambiamento, quale destinazione migliore del Lipsia che gioca a due punte? E poi anche Dzeko ci mette del suo, consigliandogli l'avventura in Germania. Stadi, atmosfera, tifosi. Perché no, anche qualche difesa ballerina. Consigli giusti, decisione perfetta. Patrik è rinato così.
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