Parma, Grassi: "In Champions tifo Napoli. Vi svelo il mio trucco alla play"
Il passato si chiama Atalanta, il presente Parma, il futuro Napoli. Questa la carriera - riassunta nelle tappe più importanti - di Alberto Grassi, centrocampista classe '95, arrivato quest'estate in Emilia in prestito dagli azzurri, dopo un'esperienza alla Spal la scorsa stagione chiusa con 28 presenze e 3 gol.
Giovane e talentuoso, Grassi ha dimostrato a Ferrara di essere stato un investimento giusto per il Napoli (che nel 2016 lo ha acquistato battendo la concorrenza di diverse squadre italiane e non solo) nonostante un inizio non semplicissimo. Ma la lesione al menisco nel gennaio dello stesso anno ha impedito al centrocampista di imporsi tra gli azzurri, che hanno deciso così di continuare a farlo crescere in altre squadre di Serie A.
Ecco allora l'occasione Parma questa estate, dove per colpa dell'ennesimo problema fisico ha collezionato fino a questo momento solo 5 presenze. Nessun gol finora, e Grassi sente di dover ancora migliorare su questo aspetto come rivela ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com a Collecchio: "Si sta meglio quando si lavora con il gruppo, per qualsiasi giocatore è brutto stare fuori. Ora mi sento bene, non sono ancora al 100% ma giocando metto minuti nelle gambe e mi aiuta. Devo migliorare ancora su tutto, soprattutto sul gol essendo io una mezz'ala".
"ALL'ATALANTA SONO BRAVI A FAR CRESCERE I GIOCATORI. SONO LEGATISSIMO A FREULER, GOLLINI..."
Ma, come detto, nel passato del classe '95 c'è l'Atalanta, squadra a cui è rimasto molto legato e riconoscente per il grande lavoro svolto nelle giovanili, fiore all'occhiello della squadra bergamasca: "Sono preparati e sanno aspettarti, se vedono che non sei ancora pronto ti fanno crescere in altre squadre e poi ti riaccolgono. Sono molto bravi e ci sarebbero tantissimi esempio di grandi giocatori cresciuti nel vivaio nerazzurro. Sono legatissimo all’Atalanta e sento ancora Freuler, che è un ragazzo d’oro, e Gollini. Ma sento anche Caldara e Conti che ora sono al Milan. Poi Alberto Paloschi, conosciuto a Bergamo e con me per un anno alla Spal; ogni tanto lo rivedo, sono andato a Ferrara a trovarlo".
"PARMA? C'E' UN GRUPPO STRAORDINARIO. SONO UN RAGAZZO UMILE A CUI PIACE SCHERZARE"
Vecchi amici ma anche nuovi, quelli trovati al Parma dove da subito ha stretto una grande legame con i compagni: "Qui c'è un ottimo gruppo. Con Bastoni, Dezi e Inglese sono molto legato andiamo spesso a cena fuori, giochiamo alla play e anche se sono il più scarso ogni tanto mi va di fortuna e vinco. Ma non mi scelgo mai a Fifa altrimenti mi arrabbio se non mi vengono le cose. L’unica cosa che so fare è una finta schiacciando il simbolo del cerchio e la X, altro non so fare. Per il resto sono molto meglio in campo".
"Sono un ragazzo disponibile e umile, che prende tutto alla buona, con il sorriso. Mi piace passare i pomeriggi in compagnia di amici e compagni. Mi piace scherzare con tutti, anche con massaggiatori e magazzinieri. Sono molto socievole, mi piace fare gruppo. Ho iniziato adesso ad usare di più i social, ma non sono molto esperto. Diciamo che non sono una mia grande passione".
"NAPOLI? PER ORA PENSO AL PARMA, MA TIFO PER GLI AZZURRI IN CHAMPIONS"
Scherzi, giochi e risate ma soprattutto grande determinazione nel mostrare a tutti il suo valore. Grassi vuole sfruttare al meglio l'occasione in gialloblù per poi in futuro pensare alla squadra che detiene il suo cartellino: il Napoli. "Per il momento sono a Parma e penso solo a questa annata, ma il Napoli continuo a seguirlo. Lì c’è un gruppo straordinario, Ancelotti l’ho conosciuto per un mese ed è un allenatore e una persona unica. Tifo per loro anche in Champions. In campionato speriamo sia la volta giusta, anche se battere la Juventus è molto difficile. Ma lo spero".
E la speranza per Grassi, dopo l'iter nelle varie nazionali giovanili, è quella di indossare la tanto desiderata maglia azzurra: "La Nazionale maggiore è un grande sogno e sarei contento se arrivasse una chiamata. Normale dire che se dovesse arrivare subito, mi farei trovare pronto". Perchè per Grassi è giunta l'ora di levarsi l'etichetta di 'promessa del calcio italiano' e prendere quella di 'grande realtà'.
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