Milan, il ritorno di Maldini: "Credo in questo progetto, Leonardo fondamentale"

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Oltre quarant’anni di storia rimessi lì, al proprio posto. Come il nuovo, attesissimo libro di una saga destinata a continuare, ripartita finalmente dalla giornata di ieri. Paolo Maldini è tornato a casa, pronto a ricoprire il ruolo di Direttore dello Sviluppo Strategico dell’Area Sport del Milan: intervenuto oggi nella conferenza stampa della propria presentazione, l’ex capitano rossonero ha parlato così del proprio ritorno e non solo.

“Non ho mai detto di no senza prima parlare - ha esordito Maldini -: con Barbara avevamo intavolato un discorso che non era andato a buon fine, con la proprietà cinese ho parlato e non abbiamo definito un ruolo, quindi ho deciso di non collaborare. Leo mi ha chiamato e ho parlato con i proprietari che mi hanno esposto un progetto, in cui credo, e ora sono molto contento di essere qui. Leonardo è stato fondamentale, le persone fanno la differenza. Sono suo amico, siamo diversi, mi ha chiamato una ventina di giorni fa: ho incontrato la proprietà a New York e le cose sono state fatte in maniera abbastanza rapida. Il carattere rimane quello, sono diventato un pochino più chiacchierone con il tempo: i ruoli sono diversi, ma il senso di appartenenza dev’essere trasmesso a questa squadra”.

Maldini ha poi spiegato le peculiarità del suo nuovo ruolo: “Il fatto di avere Leo al mio fianco è importante dal punto di vista dirigenziale. Avrò anche fare con prima squadra - ha spiegato l'ex Capitano rossonero -, settore giovanile, mercato, allenatore: i compiti e le mansioni sono uguali tra me e Leo. Sento il peso e la responsabilità di questo incarico, sono una persona responsabile: c’è la consapevolezza di vivere in un ambiente e in un club in cui mio padre ed io siamo stati capitani, in cui i miei figli giocano nel settore giovanile. C’è un’evoluzione continua nel calcio: questo va capito ed analizzato. C’è qualcosa che passa di moda, non ho visto grandi cambiamenti dal punto di vista tattico o tecnico”.

Spazio al mercato, Maldini ha assicurato che non ci saranno spese folli: “La società credo debba essere solida, e lo sarà: devo far conto al FFP, non ci saranno spese pazze, ci sarà modo di parlare di mercato. Mi è stato garantito che questa società è seria e vuole tenere questo club per un periodo a medio-lungo termine. Con Gattuso ho parlato, ci siamo solo salutati, ci vedremo a brevissimo. I risultati sono chiari: veniamo da due sesti posti, cercheremo di migliorare la squadra. Con Leo ci siamo parlati, vedremo alla fine del mercato. Devono rimanere senso di appartenenza, fedeltà, lottare per un ruolo comune”.

Poi le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare la proposta rossonera: “Alla base di tutto c’è l’amore per questo club: se c’è una scelta nel calcio è nel Milan o nella Nazionale. Prima avevo il campo che mi permetteva di essere freddo, ma comunque ero passionale: sono qui per imparare e dare tanto, la mia carriera dirigenziale sarà lunga e piena di successi. Credo non potessi essere più felice di trovare compagni come quelli che ho trovato oggi. Il mio rapporto coi tifosi è stupendo: mi amano e me l’hanno sempre dimostrato. Quell’ultima giornata con la curva è rimasta lì e non è nei miei pensieri, sono giudicato per quello che ho prodotto e che produrrò. Per me ciò che è successo con la curva è dimenticato, non mi aspettavo striscioni da giocatore e non me li aspetto da dirigente. Ho avuto una carriera lunga e quando ho deciso di lasciare ho aperto un nuovo capitolo: sono sempre stato appassionato di calcio, ho seguito il Milan e non vorrei tornare troppo indietro. Mi concentrerei sul nuovo progetto. Caldara e Romagnoli sono tra i giovani più interessanti, in prospettiva è così. Mi ha fatto impressione in questa rosa la parabola di Cutrone, l’ho visto giocare nelle giovanili e mi ha impressionato la sua crescita. Donnarumma? Credo lui sappia di poter essere un simbolo. Ogni storia ha una parabola diversa, l’idea è di aiutare questo tipo di rapporto. Qualche similitudine con la difesa del mio Milan c’è con quello attuale: il livello era altissimo, credo la mia sia stata una delle linee difensive più forti di sempre. Si può lavorare su quello".

In chiusura parole di conferma per Gennaro Gattuso: "Gattuso non è mai sereno, ci siamo noi per farlo. La sua conferma non credo sia mai stata in discussione - ha concluso Maldini -, decideremo in base alle sue richieste”.

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