Palermo, è già Primavera: talenti e segreti, viaggio tra i giovani rosanero

A Palermo è già sbocciata la... Primavera. "Bella stagione" arrivata in anticipo grazie ai risultati che sta raccogliendo la formazione primavera. I baby rosanero, unica squadra di Serie B a partecipare al campionato Primavera 1, si ritrovano a ridosso della zona playoff grazie al successo di sabato scorso a Vinovo contro la Juventus. Un Palermo "ammazza grandi", un po' come accadeva in passato con la prima squadra quando il "Barbera" diventava l'incubo di Juventus, Inter e Milan. Così sta facendo quest'anno la Primavera che ha già battuto la Juve, fermato sul pari il Milan in casa e affronterà l'Inter sia in campionato che in Coppa Italia.

A guidare questa squadra c'è Giuseppe Scurto, un giovanissimo in panchina visto che si tratta di un classe 1984. Un talento che non è riuscito a sbocciare da giocatore, complice i problemi fisici che lo hanno tormentato sin dai ventidue anni. Cresciuto nel vivaio della Roma dove ha anche vinto uno scudetto Primavera nella stagione 2004-2005, Scurto ha anche avuto la possibilità di giocare con la prima squadra, esordendo in Champions League. "In realtà sono stato bene un paio di stagioni - racconta Scurto ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com -prima a Roma e poi al Chievo dove a ventuno anni ero l'unico che giocava con continuità, tanto che a fine anno giocai il l'Europeo Under 21".

Esperienza in Nazionale che Scurto ebbe la possibilità di vivere già con l'Under 19 con cui vinse un Europeo di categoria nel 2003 in Liechtenstein, in un gruppo che comprendeva tra gli altri anche Chiellini, Pazzini e Aquilani. "Un'annata molto forte - aggiunge - anche se io non ebbi la stessa fortuna di molti di loro". Nella sfortuna di una carriera da calciatore chiusasi presto, però, Scurto ebbe la fortuna di iniziare subito la carriera da allenatore grazie alla chiamata dell'ex responsabile del settore giovanile del Palermo Dario Baccin che gli affidò la panchina dell'Under 17 - all'epoca Allievi Nazionali - rosanero. "Ho avuto la fortuna di intraprendere questa nuova carriera - aggiunge Scurto -Per quattro anni di fila con l'Under 17 abbiamo raggiunto le fasi finali, cosa che non era mai successa qui a Palermo".

Un inizio subito con il botto, con un gruppo 1997 che nelle proprie fila poteva vantare giocatori come Lo Faso - tornato in Sicilia a gennaio 2014 dopo l'esperienza a Siena - e Giuseppe Pezzella, ora all'Udinese. Il presente, però, è altrettanto florido e per Scurto è stata una vera e propria escalation. Due stagioni fa la final four con gli Allievi, lo scorso anno la vittoria del campionato Primavera 2 e della Supercoppa Primavera, quest'anno l'inizio che vale la zona play-off. "Quest'anno è un campionato più difficile - avverte l’allenatore - Siamo concentrati su quello che è il nostro obiettivo, quello di mantenere la categoria. Adesso viene la parte difficile perché arrivano tanti scontri diretti. Quando giochi con la Juventus hai qualcosa in meno da perdere, diventano partite un po' più semplici da preparare. Da sabato (contro l'Udinese, ndr) saranno partite un po' più delicate e difficili".

Il Palermo, però, può contare su tanti talenti palermitani che si stanno mettendo in mostra, su tutti Kevin Cannavò, attaccante classe 2000 recentemente blindato dal club rosanero con un contratto fino al 2022. Più simile a Miccoli o a La Gumina?: "Ha caratteristiche diverse da entrambi - racconta Scurto - Sta facendo delle cose importanti ed è sulla bocca di tutti. È un ragazzo che ha bisogno di attaccare lo spazio e la profondità vista la sua buona velocità, quando trova spazi chiusi fa un po' più di fatica. Ma non è il solo, ci sono altri ragazzi pronti perché più grandi come Santoro e Rizzo". Entrambi classe 1999, ma con percorsi diversi nel settore giovanile rosanero.


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"Rizzo è stato un colpo del direttore Baccin, lungimirante nel riscattarlo dal Torino - racconta l'attuale responsabile del settore giovanile del Palermo Sandro Porchia - Ha grandissimi valori morali e tecnici. È già pronto, può fare un grande percorso perché ha la testa sulle spalle". Porchia e Scurto si sono ritrovati a Palermo uno al fianco dell'altro dopo essersi ritrovati da avversari anche in campo. Era il 24 ottobre 2008, match di Serie B tra Grosseto e Treviso terminato con il punteggio di 4-1: da una parte Porchia con la maglia biancorossa, dall'altra Scurto in maglia biancoceleste. "Scurto è stato bravo da giocatore, ma ha un talento da allenatore - racconta Porchia - per me potrà fare tanta strada".

Intanto il Palermo guarda al presente con un occhio anche alla programmazione, elemento cardine nel lavoro di Porchia che attende di conoscere il suo futuro visto il contratto in scadenza: "Ancora non ho parlato con il club - ammette - Sono del Palermo e lavoro per loro e per il futuro. Nel settore giovanile è giusto programmare, poi la società valuterà il mio lavoro. La mia priorità, ad oggi, resta il Palermo Calcio". Una società che sta puntando sui talenti locali, anche se alcuni di loro stanno facendo i conti con problemi fisici: stiamo parlando di Antony Angileri (difensore classe 2001 rientrato dopo un anno alla Juventus) e Antonino Gallo, già sotto contratto con il Palermo e secondo gli addetti i lavori il giocatore di maggiore prospettiva tra i rosanero, come testimonia l'interesse della Roma che la scorsa estate provò a strapparlo al Palermo. Il club siciliano, però, sta puntando anche su giocatori "extra siciliani". Si tratta di due giocatori arrivati in prestito dall'Atalanta, l'attaccante Louka ed il portiere 2001 Avogadri, già convocato in prima squadra visto l'infortunio di Alastra.

Tra i pali, però, c'è anche una scommessa, si tratta del maltese classe 2000 Rashed Al-Tumi. Un gigante di 18 anni alto quasi due metri che già in passato era entrato nel radar di società importanti come il Leicester per il quale aveva svolto un provino nel 2015. "Al-Tumi ha una struttura fisica imponente, sa stare in mezzo al gruppo e lavora bene - aggiunge il direttore Porchia - È introverso, ma simpatico. È arrivato a Palermo un anno e mezzo fa, abbiamo puntato molto su di lui ed è una scommessa per noi". Una scommessa che finora sta ripagando, visto anche il clean sheet contro la Juventus a Vinovo. Un punto di partenza e non un punto d'arrivo per un Palermo che non vuole smettere di stupire.

A cura di Giovanni Mazzola Google Privacy