Palermo, Marconi: “Qui la mia seconda giovinezza, il pubblico la nostra arma in più"
“Palermo è l’apice della mia carriera, ho la stessa passione di quando avevo 17 anni”. Parola di Ivan Marconi, da 3 anni il faro difensivo dei rosanero. Prima con Boscaglia, poi con Filippi, passando per Baldini e Corini: tutti gli allenatori si sono sempre affidati a Ivan. "Segreti non ce ne sono - racconta a Gianlucadimarzio.com - ma solo tanto sacrificio e tanto lavoro alle spalle. Senza dimenticare la forza che riesce a trasmettermi mia moglie Camilla, che purtroppo per motivi di lavoro non vive a Palermo insieme a me, ma ci vediamo ogni volta che possiamo". Ragazzo d’altri tempi, innamorato della sua famiglia e della squadra per cui gioca: "In rosanero ho trovato la mia dimensione ideale e sono orgoglioso di essere riuscito nel corso di questi tre anni a conquistare la stima e l'affetto dei nostri tifosi".
Presente e passato, Ivan si racconta
Leadership ma non solo: quest’anno Marconi segna pure. Già tre reti e ha la possibilità di superare il record di marcature in una singola stagione: "Non do molta importanza a queste cose ma è innegabile che mi faccia molto piacere - spiega il difensore - soprattutto quando i miei gol permettono alla squadra di conquistare punti importanti come nelle vittorie contro il Parma ed il Bari". Fresco di rinnovo fino al 2024, Marconi ha poi ammesso: "Sì, è davvero una seconda giovinezza qui a Palermo. Ho ancora la stessa passione di quando avevo 17 anni, il calcio è tutta la mia vita e mi rende felice".
Diciassette anni; esattamente l’età in cui vestiva la maglia dell’Inter e si allenava con Bonucci e Balotelli: "Quella in nerazzurro è stata un’esperienza molto positiva - ricorda -, mi sono allenato con grandi campioni subito dopo la vittoria del Mondiale. In prima squadra c'era gente del calibro di Ibrahimovic, Vieira, Materazzi, Stankovic. Quella stagione in Primavera è stata molto formativa per me, posso ritenerlo l'inizio della mia carriera da professionista”. Lì dove tutto è cominciato. Un percorso di alti e bassi, come lui stesso ha confessato: "Il giudizio generale sulla mia carriera è buono, non ho rimpianti anche se dispiace non aver avuto un pizzico di fortuna in più".
"Far parte del City Group vuol dire avere mentalità vincente"
Dal passato al presente che lo vede fermo per un infortunio muscolare. Assente anche al Tardini di Parma, dove i suoi compagni hanno perso per 2-1 nell’ultimo turno di Serie B: "Una sconfitta che non ridimensiona il nostro obiettivo, che è cambiato nel corso della stagione. A sette giornate dalla fine siamo in piena corsa per i playoff", ha detto convinto il difensore del Palermo. Che poi ha aggiunto: "È chiaro che vogliamo conquistare un posto per gli spareggi promozione non per fare la comparsa. Far parte del City Football Group vuol dire anche avere una mentalità vincente per affrontare ogni nuova sfida".
Ora le ultime sette finali, di cui quattro da giocare al Renzo Barbera. Marconi e compagni sono pronti a sfruttare il fattore casa (dove il Palermo ha conquistato 26 dei 42 punti totali), pur consapevoli che ogni gara sarà una battaglia: "A questo punto del campionato – ha ammesso il 33enne - non conta più la classifica ma la voglia e la determinazione che si mette in campo. Saranno le gare più difficili contro squadre che daranno la vita contro di noi".
Un percorso che inizierà con il Cosenza: "È la squadra più in forma del campionato, essendo reduce da tre vittorie consecutive contro Spal, la capolista Frosinone ed il Pisa. Per fortuna – ha concluso il difensore centrale - avremo il nostro grande pubblico a sostenerci, il nostro uomo in più: la Società ha anche previsto un mini abbonamento per spingere i nostri tifosi a riempire ancora di più il Barbera, che fa letteralmente tremare le gambe quando è stracolmo, un'emozione difficile da spiegare con le parole”. Nessuna voglia di fermarsi. Marconi è pronto a guidare di nuovo la difesa e inseguire il sogno Serie A.
Intervista a cura di Manuele Nasca
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