Padoin: "Io 'talismano'? Merito degli Autogol. Allegri mi ha suggerito Cagliari. Modelli? Stankovic e Seedorf"
Il "talismano" è sbarcato a Cagliari e ha tutta l'Intenzione di rimanerci a lungo. Impatto felice con l'isola per Simone Padoin, che conferma quanto di buono gli aveva detto Allegri sulla Sardegna. E' stato proprio l'ex allenatore rossoblù, attualmente alla guida della Juventus, a suggerire la "sua" Cagliari:
"Ho vissuto con grande serenità questo trasferimento" - dichiara Padoin nel corso della trasmissione di Radiolina il Cagliari in diretta - "Ovviamente il "mondo" Juventus è diverso da quello del Cagliari. Ma sono tutt'altro che pentito: qui sono felice. A Torino ero una seconda scelta, a Cagliari ho la possibilità di rimettermi in gioco. C'erano grandi aspettative su di me e questo mi ha dato grande responsabilità. Sono un leader silenzioso, preferisco dare il buon esempio piuttosto che fare discorsi. Allegri mi ha chiamato subito dopo che ho preso la decisione e mi ha ringraziato per tutto quello che avevo fatto nei due anni passati assieme. Poi mi ha parlato benissimo di Cagliari, è una parentesi della sua carriera indimenticabile. Confermo tutto. Ho preso casa vicino al Poetto perché mi piace andare a fare le passeggiate in riva al mare con i miei figli. Ho firmato per tre stagioni e spero di farmele tutte e anche qualcuna in più... Clima fantastico. Ho fatto tanti anni tra Bergamo, Vicenza, Torino, città grigie e qui finalmente mi godo un po' il sole. Anche d'estate il clima era piacevole perché ti aspetti un caldo afoso e invece la brezza marina lo rende gradevole. E' stata una bella sorpresa, non me l'aspettavo, son rimasto meravigliato. Confermo tutto ciò che mi avevano raccontato di bello. Castello o Bergamo Alta? Bergamo Alta è molto bella, ma fredda e nebbiosa, quindi...".
Inizio più che positivo per una neopromossa, con 16 punti in 12 partite. Ma qualcosa da rivedere c'è: "Le ultime trasferte non sono state molto positive, però stiamo lavorando per cercare una soluzione. E' una questione psicologica, preso il primo gol crolliamo. Sia in casa che in trasferta vogliamo cercare di imporre il nostro gioco e spesso questo non paga. Il nostro obiettivo è la salvezza e cercheremo di raggiungere la quota il prima possibile, vorremmo evitare di fare un campionato anonimo ma uno all'altezza della nostra qualità". Padoin spiega perché tutti lo chiamano il "talismano": "E' un soprannome che mi hanno messo Gli Autogol, è nato attraverso il web. Mi piace, porta fortuna, anche se ultimamente non è stata tanta: devono riprogrammarmi. Loro sono veramente bravi e meritano il successo che stanno avendo". Rapporto con la musica? Escono fuori sorprese: "Quando ero piccolo quell'ora di lezione non mi piaceva tanto. Potevo scegliere tra pianola e flauto e io scelsi la pianola: mi andò male lo stesso. Adesso la musica mi piace solo ascoltarla, ma niente di che, non sono un grandissimo appassionato. Di solito non ascolto canzoni prima della partita, non è questo che può caricarmi. Nel tragitto in pullman fino allo stadio non posso parlare con nessuno perché hanno tutti le cuffie. Io invece mi godo l'atmosfera. Al massimo canto dopo sotto la doccia: ultimamente Let me Love You di Justin Bieber".
Social network? Non fanno per il "Pado" che preferisce spendere il tempo libero con la famiglia: "Non mi appassionano. Quando esco dal mio lavoro preferisco staccare e pensare esclusivamente alle mie cose e alla mia famiglia. Ho due gemelli, adesso da circa 3 mesi è arrivato il terzo figlio. I 'grandi' si impadroniscono della TV costantemente e quindi sono due anni che io e mia moglie non ci guardiamo un bel film tranquilli distesi nel divano: ce la concedono solo quando vanno a dormire". Di Gennaro meglio trequartista o regista? "Di Gennaro io lo schiererei trequartista dietro le punte, è quello il ruolo dove secondo me si riesce a sfruttare maggiormente le sue qualità. Davide appena uscito dalla Primavera del Milan mostrava già grandissime qualità e giocava proprio in quel ruolo. Quello che gli è mancato in carriera è la continuità anche perché ha subito due gravissimi infortuni. E' il giocatore che mi ha sorpreso di più insieme a Melchiorri".
Idoli? Uno dei tre è una sorpresa: "Un calciatore che mi ha sempre colpito è Abeijon, visto il grande amore e il rispetto che per lui hanno i tifosi del Cagliari. Ho avuto la possibilità di conoscerlo quando ero nella Primavera dell'Atalanta e non posso che confermare. E' uno che ti fa innamorare per la passione e la dedizione che mette in questo sport. Da ragazzino i miei idoli erano Clarence Seedorf e Dejan Stankovic. Erano il prototipo perfetto della mezzala, il mio ruolo da sempre".