Occhi lucidi e quante emozioni all'Arena Condà. La Chape torna in campo contro l'Atletico Nacional dopo la tragedia di novembre

È tornata la Chape. È scesa in campo oggi, nella notte italiana, per giocare l'andata della Recopa Sudamericana contro l'Atletico Nacional. Emozione, tanta. Prima della partita, con l'abbraccio dei tifosi allo stadio, quell'Arena Condà che si è riempita e vestita a festa per l'occasione. Durante la gara, perché al minuto 71 tutti si sono fermati. Settantuno, come il numero delle vittime della tragedia di Medellin e quel dramma aereo che lo scorso novembre ha colpito la Chape, il Brasile, tutto il mondo del calcio. E non solo. Emozioni poi anche a fine partita, per il risultato. Perché la Chapecoense ha vinto e adesso non resta che giocare il ritorno, in programma il prossimo 10 maggio.

Più di qualche lacrima è caduta. Occhi lucidi, a guardare il cielo, e commozione. Un momento toccante. Perché la ferita è ancora aperta ed è impossibile dimenticare. Ma la Chape va anche avanti. Ricordandosi di chi non c'è più ma che continua a vivere nei cuori, nei pensieri, nei gesti e nelle parole di chi li ricorda. Come quelle di Neto, sopravvissuto alla tragedia, che prima della partita ha fatto un discorso: "Non aspettiamo che cada un aereo per dire ti amo, per chiedere perdono, per dare un abbraccio, per dare un bacio. Tutti i giorni avete l'opportunità di fare la differenza, di dare amore". E dopo di lui è stato un altro sopravvissuto, Follman, a prendere la parola, ricordando che "Oggi è un giorno in cui celebriamo la vita e il calcio".

Questa è la Chape, questa la sua giornata. In cui una squadra distrutta e rinata, ha vinto davanti al suo pubblico l'andata della Recopa. Sempre nel ricordo di chi non c'è più.

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