Rivincita Nick Pope: consegnava il latte, ora è una star della Premier
Nel 2010 aiutava il cugino a consegnare il latte, nel 2020 è in testa alla classifica del Golden Glove. È la strana storia di Nick Pope, che in un decennio ha visto la sua vita cambiare radicalmente.
Un ricordo Facebook gli fa rivivere la strada percorsa in dieci anni: una serie di lavori part-time gli aveva permesso di mettere soldi da parte per comprare la sua prima auto, una Citroen C2; oggi rivendica il posto di primo portiere dell’Inghilterra negli Europei in programma la prossima estate.
Gli esordi
Nel 2008, a 16 anni, l’Ipswich non lo confermò dopo sei anni di accademia. Risvegliato bruscamente da un sogno, dalla notte al giorno. “Al momento sei devastato, ma comunque mi vestissero bene, non ero abbastanza bravo”, ha ammesso Pope al Daily Mail.
L’inizio di una nuova vita, fatta di amici, risate e partite nel calcio “minore”, a volte addirittura più formativo di qualsiasi accademia. Centocinquanta partite per le riserve del Bury Town, temi scolastici per il West Suffolk College, alla ricerca di un lavoro e l’offerta per un posto alla Nottingham Trent University, quasi mettendo in secondo piano i guantoni e il pallone. “Mi stavo guardando intorno, ci speravo di tornare nel calcio professionale, ma è molto improbabile che calciatori che hanno fatto un percorso similare al mio possano riuscirci”.
La nuova occasione con il Charlton
Nel 2011 si presenta una nuova occasione, con Phil Chappell, scout del Charlton Athletic, che lo individua e gli chiede di passare un po’ di tempo con l’allenatore dei portieri Lee Turner. “Sono andato lì senza paura, ero già impegnato in un altro percorso. Non ne avrei fatto un dramma anche qualora non fosse andata bene”.
Da lì una lunga serie di prestiti, una sorta di purgatorio. Solo nel 2013 ha vestito tre maglie: Charlton, Aldershot Town e York City. “Non volevo andare in prestito. Era un costante mettersi alla prova, se fai bene vai avanti, sennò torni indietro”.
L'arrivo al Burnley
Cinque anni in giro per l’Inghilterra fino al suo arrivo al Burnley nel 2016. Per l’esordio, però, dovrà aspettare più di un anno. Il 10 settembre 2017 sostituisce Tom Heaton al 36’ di una gara casalinga contro il Crystal Palace.
“Ricordo di aver calciato subito il pallone fuori dopo essere entrato. Ho fatto un respiro profondo e mi son detto che dopo tutto questo tempo non potevo fallire. Questo era il palcoscenico che avevo sempre sognato. In tv, in una partita di Premier League”. Alla fine il Burnley vinse uno a zero.
Il Golden Glove e la Nazionale
A tre anni dal suo esordio in Premier, Pope è in lotta per il Golden Glove, titolo assegnato dal campionato inglese al portiere che ha mantenuto più volte la porta inviolata, con Alisson, uno dei migliori portieri al mondo.
“Per noi portare a casa il Golden Glove sarebbe incredibile. La nostra squadra non è di grande successo e di solito non siamo tra le prime sei. So di aver giocato più partite di Alisson, ma non credo che conti ai fini della classifica”.
Quattordici “clean sheet” per Pope, tredici per Alisson. E pensare che il Liverpool era sulle tracce del primo prima che acquistasse l’ex Roma. “Avevo amici che ogni giorno mi inviavano link su Whatsapp riguardo la presunta trattativa con i Reds. Poi non se ne è più saputo nulla, ma hanno un portiere molto valido”.
Dal possibile Golden Glove alla porta della Nazionale a Euro21, Pickford è avvisato. “Mi piacerebbe molto mettermi alla prova agli Europei. Anche se non sono più molto giovane, posso fare bene”. Scartato dall’Ipswich a 16 anni, l’università accantonata, poi di nuovo il Charlton, la Premier, il Golden Glove e la Nazionale. La storia di Nick Pope, ventotto anni e ancora una marea di sogni.