New York City, Pirlo: "Alla mia età ci sta di dire basta. Io vice di Conte? Si dicono tante cose"
Andrea Pirlo inizia a sentire il peso degli anni? Un problema al ginocchio potrebbe determinare la fine anticipata della leggendaria carriera dell'ex regista della Nazionale. "Dove c’è la rotula non ho più la cartilagine" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Quando è venuta la Juve in tournée a fine luglio, mi sono fatto vedere anche dal loro medico. Ma c’è poco da fare. Vanno in campo i più giovani, Herrera e Ring. A 38 anni è giusto dare spazio ai ragazzi. No, non sono arrabbiato. Anzi do una mano agli altri e all’allenatore. Ti rendi conto da solo che è arrivato il momento. Ogni giorno hai problemi fisici, non riesci più ad allenarti come vorresti perché hai sempre qualche acciacco. Alla mia età cista di dire basta. Non è che puoi andare avanti per forza fino ai 50. Farò qualcos’altro".
Pirlo pensa già al futuro, ma ancora non ha le idee chiare: "Non lo so ancora. Rientrerò in Italia già a dicembre. Il vice di Conte? Se ne dicono di cose. Ho delle idee, ma mi concedo tempo per decidere. Allenare? Non è detto che siccome seistato un buon giocatore puoi farlo. Devi essere predisposto e avere la prova del campo. Deve scattarti la scintilla. A me non è ancora scattata. Iniziare dal basto? Non c’è una strada giusta o sbagliata. Dipende dalle opportunità che ti offrono. Se ti chiama subito una prima squadra, è dura rifiutare. Ripeto: per ora non ho quell’intenzione. Dopo 25 anni di calcio staròacasa con la famiglia. Per tenermi in forma giocherò a golf (handicap 10) e a tennis".
Sulla Nazionale: "Purtroppo piuttosto male. Era importante fare risultatoesi palpava la tensione. Ne è uscita una gara confusionariaecon poche idee. Catastrofe? Non lo so. Sicuramente sarebbe disastroso per il movimento, che comunque è in ripresa, e peri giocatori, la cui ambizione massima è andare al Mondiale. Però ci sono i playoff, pur mancando la certezza aritmetica, e c’è speranza che le cose possano sistemarsi. Il calcio italiano non è malato. E’ vero che ci sono state due brutte uscite al Mondiale, ma nel mezzo abbiamo disputato due ottimi Europei con una finale e un buon piazzamento in Francia, dove con un po’ di fortuna in più si poteva andare fino in fondo. Capita di uscire come è accaduto in Sudafrica e in Brasile, anche se non è normale per un Paese come l’Italia. C’è un cambio generazionale in corso come hanno avuto pure Germania, Francia e la stessa Spagna. Poi arriva un periodo più prolifico e ricominci a vincere".
Giovani promossi: "Oltre ai già maturi Insigne e Verratti, fra i top metto Belotti, Bernardeschi, Rugani, Caldara, Conti e Gagliardini. Avere dei nuovi Totti e Del Piero non sarà facile. Ci vorrà tempo, bisogna sperare che questi ragazzi pian piano si trasformino in campioni. Anche se un fuoriclasse lo riconosci già a 18 anni...Verratti è un po’ in difficoltà? Ha tante responsabilità, riflettori puntati sempre addosso, anche per la questione mercato di quest’estate con il Barcellona. Così alla prima partita sbagliata iniziano le critiche. Ma siamo in tanti ad aver sopportato faccende di questo tipo. Se mi somiglia? Giochiamo in ruoli simili con caratteristiche diverse. Balotelli? Dipende da lui. Se segna, come sta facendo adesso, ha sicuramente la possibilità di tornare. Ma quelle poi sono scelte dell’allenatore".
La Var ha fatto la sua comparsa anche in Mls: "Qui funziona bene, perché gliarbitri non sono proprio dei fenomeni. Forse in Serie A danno fastidio le pause, l’esperimento però è appena cominciato e ci vuole pazienza. Magari si può limitarla alle cose più eclatanti, ma aiuta a non sbagliare: è decisamente un passo in avanti". Anche a New York è arrivata la notizia dell'esonero di Ancelotti: "Mi dispiacesoprattutto perché sembra che siano stati i giocatori a volere la sua testa, mentre lui è sempre stato un maestro nei rapporti di spogliatoio. Strano. Uno delsuo valore mandato via così in fretta... misa che c’è sotto dell’altro. Montella? Mi auguro che non venga esonerato. Il Milan hauna squadra nuova: dura mettere insieme 20 uomini. Ci vogliono tempoefiducia anche se i risultati non arriveranno subito. C’è un progetto e deve portarlo avanti. Poiitanti cambi di panchina in precedenza non mi pare abbiano dato risultati".
Un giudizio sul Napoli di Sarri e sulla Juventus: "Il Napoli è quella che gioca meglio in Italia ed è fra le migliori in Europa. Vederla in campo è puro divertimento. Ma la Juventus è ancora la più forte e ha la consapevolezza di esserlo. E’ piena di bravi giocatori, vincerà il campionato e andrà lontano pure in Europa. L’Inter? La sto osservando con interesse, farà bene. Spalletti mi piace, e anche i nerazzurri hanno bisogno di tempo per capire che cosa chiede. Per ora non entusiasma, ma fa risultato. Mica è fortuna. Non prendono gol, che in Italia è già molto, e prima o poi capita che uno lo segni. Mentre l’anno scorso uno lo subivano sempre. E poi Spalletti sa come sistemare in campo i suoi uomini e farli rigare dritto, e questa cosa è importante. Quando hai in mano lo spogliatoio, chi vuol giocare sa che deve meritarlo e quindi lavorare".
Bonucci? Per Pirlo rimane il più forte difensore d'Italia: "E’ normale che per ora non renda come alla Juventus. Hanno iniziato da poco, gioca in una società diversa, con compagni e movimenti nuovi, cambiando modulo. Non possono aspettarsi che appena arrivato faccia assistegol. E’ il miglior difensore d’Italia e uno dei più forti d’Europa, ma anche lui ha bisogno di tempo per ambientarsi".
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