Nazionale sarda, il "sogno" diventa realtà: foto e video dell'esordio

L'inno, il simbolo, un "sogno" che diventa realtà: per la Nazionale Sarda è un giorno storico, da ricordare per sempre. Teatro della prima lo stadio "Frogheri" di Nuoro, nel cuore dell'isola, dove i ragazzi del c.t. Bernardo Mereu hanno battuto per 7 a 1 una selezione di stranieri che giocano nei club sardi.

Tanti ragazzi ancora sconosciuti ai più, come Riccardo Doratiotto, gioiellino della primavera del Cagliari, e qualche volto più noto, come Robert Acquafresca, nativo di Torino, di madre polacca, ma con il cuore sardo. Poco prima del fischio d'inizio suona forte l'inno scelto, "Su Patriotu sardu sos feudatarios", preceduto da un minuto di silenzio tutto dedicato a Daniele Atzori, sfortunato tifoso rossoblù deceduto durante Cagliari-Fiorentina.


Poi i biancoverdi iniziano a fare sul serio, con Robert Acquafresca che assiste dalla panchina. La partita termina in goleada, ma al di là del risultato finale l'importante era "iniziare", rendere quel "sogno" realtà. Un misto di senso di appartenenza, voglia di rivalsa, un messaggio forte, definito "culturale" oltre che sportivo dal papà di questa Rappresentativa, Vittorio Sanna. Per ora la Nazionale sarda fa parte della Conifa, federazione calcistica della quale fanno parte stati senza riconoscimento internazionale, minoranze etniche e regioni, ma il sogno è il riconoscimento da parte della Uefa e della Fifa. L'appuntamento più importante è per il 2020, quando ci saranno i Mondiali, in attesa del derby con gli azzurri di Nicolò Barella, assente "giustificato" in questo storico appuntamento.


Questa la formazione schierata da Mereu dal 1':

Ruzittu, Russu, Varricciu, Cabeccia, Sirigu, Pani (C), Bianchi, Masala, Molino, Palmas, Virdis.
A disposizione: Lai, Usai, Gianni, Fadda, Mereu, Porcheddu, Spano, Fini, Cadau, Acquafresca, Dametto, Corrias, Sanna

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