Nazionale, Parolo: "Qualificarci ai Mondiali è un obbligo. Le assenze? Non sono un alibi"
L'ottimo avvio di stagione della Lazio alle spalle, la Nazionale e le sfide contro Macedonia e Albania nel presente. Marco Parolo si gode l'ottimo momento di forma e si concentra sulle ultime due gare del girone di qualificazione per i Mondiali di Russia del 2018, due partite da vincere per l'Italia per staccare il pass per i playoff. Intervenuto in conferenza stampa a Coverciano, il centrocampista azzurro ha parlato sia della Lazio che della Nazionale.
"Le partite con Spagna e Israele ci sono servite per analizzare gli errori fatti e gli aspetti positivi, che vanno sempre considerati. Dispiace che ci siano tanti compagni che non stanno bene, ora dobbiamo guardare avanti però: il progetto è corale. I giovani sono molto interessanti, stanno facendo vedere belle cose in campionato, ma dovranno adattarsi al nuovo modo di giocare. Non mi preoccupo: sono svegli e hanno voglia di fare. La partita con la Spagna ci è servita per analizzare alcune cose, purtroppo quando si hanno 3-4 giorni è complicato. Qualsiasi modulo richiede alla fine due centrocampisti, ciò che cambia sono alcuni compiti in fase difensiva e le linee di passaggio. Immobile è una pedina importante, sono contento di godermelo anche alla Lazio, dove ha trovato piena fiducia. Non qualificarci ai Mondiali sarebbe una catastrofe, deve essere un obbligo. Ci teniamo tutti tantissimo”.
Per quanto riguarda la Lazio, invece, Parolo sottolinea: "Lo scudetto per la Lazio è utopia, anche se i risultati ci danno ragione. Stiamo costruendo qualcosa di importante, anche se non siamo la versione più forte: il primo anno c’erano Klose, Mauri, Candreva e in generale c’era più furbizia per la gestione della partita. Ma non escludo che quella attuale possa diventare la più forte, visti i tanti campioni che ci sono. L’Europa è l'obiettivo principale e per il quarto posto speriamo di continuare così. Stiamo per affrontare altri due minicicli che diranno di che pasta siamo fatti".