Nazionale, Spalletti e Conte i primi nomi per il dopo Mancini: i dettagli

Roberto Mancini non è più il commissario tecnico della nazionale italiana. Dopo 5 anni, Mancini si è dimesso dal suo ruolo, lasciando vacante la panchina degli azzurri. C'è ora da capire chi prenderà il posto di Mancini, in vista delle due gare di qualificazione al prossimo Europeo, previste per il 9 e il 12 settembre contro Macedonia del Nord e Ucraina.

 

 Conte e Spalletti i primi nomi

Come riportato da Sky Sport, per sostituire Roberto Mancini sulla panchina dell'Italia sono due i primi nomi emersi: Antonio Conte e Luciano Spalletti. Per l'allenatore ex Tottenham sarebbe un ritorno sulla panchina della Nazionale dopo il biennio dal 2014 al 2016.

 

 Per l'allenatore campione d'Italia in carica con il Napoli, invece, sarebbe la prima volta sulla panchina di una Nazionale. Spalletti e Conte sono due tra gli allenatori italiani liberi più importanti, e di conseguenza sono i primi due nomi emersi per il dopo Mancini.

 

Si lavora seriamente sulle piste che portano a Spalletti e Conte. La prima scelta è Luciano Spalletti. L'allenatore ha 63 anni, non ha mai allenato la nazionale, ed è il vincitore dell'ultimo scudetto. Aurelio De Laurentiis, dai primi segnali avuti, intende ricevere tutto il pagamento della penale prevista nel contratto di Spalletti che oggi è di 3,250 milioni (era di 5 milioni, ma è stata ridotta nelle settimane scorse dopo una lunga trattativa condotta dal figlio Samuele, che è avvocato). La FIGC non intende pagare questa clausola, resta da capire se De Laurentiis derogherà nelle prossime ore a questa penale visto che si tratta della Nazionale e non di un club.

Antonio Conte non è sicuramente una seconda scelta, anzi. Sarebbe disponibile a tornare sulla panchina della Nazionale,  ma ovviamente la FIGC non derogherà per quanto riguarda il suo tetto massimo di ingaggio, che non può essere di 10 milioni come gli ultimi stipendi che ha percepito. Se fosse scelto lui dovrebbe rientrare nei parametri di ingaggio da CT, quindi massimo sui 5 milioni di euro. Al momento gli altri candidati sono tutti in seconda fila.

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