Napoli-Torino e quella sfida africana: "Vi racconto Anguissa e Singo"

Napoli contro Torino. Anguissa contro Singo. Ci siamo. È il loro momento, è la loro partita. E sugli spalti, ci sarà uno spettatore d’eccezione. È arrivato apposta in Italia per vederli: Maxime Nana non è di molte parole. A Napoli, dove lo abbiamo incontrato, un po’ si maschera. “Preferisco che siano i miei giocatori a mettersi in mostra”. Ma a qualche domanda risponde comunque. “Se sono felice di essere qui? Molto”, racconta in esclusiva a Gianlucadimarzio.com.

Singo, Anguissa e Nkoulou: le sfide di Nana

Aguissa contro Singo. E avrebbe potuto esserci anche Nkoulou, che ora viene allenato da Ranieri in Inghilterra. “Parliamo di persone fantastiche”, racconta Nana. “È la cosa più importante. Singo andrà lontano, credetemi: ha disciplina, determinazione, e l’ambizione giusta che gli permetteranno di raggiungere gli obiettivi. Senza fatica, non si va da nessuna parte e mi sembra che Juric a Torino lo voglia davvero far crescere. È una buona cosa per tutti: per il giocatore e per il club. Vedremo poi a fine stagione. Il suo arrivo al Toro? Chiedetelo al presidente Cairo: si sono fidati della mia segnalazione, e penso che nessuno oggi se ne penta”.

 

 

Come a Napoli nessuno sembra pentirsi di Anguissa. “Sono contento per questo inizio di stagione” continua Nana. “Prima di tutto vorrei congratularmi con il presidente De Laurentiis per essersi circondato di persone competenti affinché in questa stagione i suoi sogni possano realizzarsi e diventare realtà. E' tutto il meglio che gli posso augurare, e spero che Anguissa possa dare il suo contributo in tal senso. Grazie a lui e al ds Giuntoli. E poi l’uomo chiave, Maurizio Micheli, che conosco da oltre dieci anni. Spero che questa operazione possa essere felice anche al termine della stagione: vuol dire che non è stato fatto bene soltanto l’inizio, ma tutto il campionato. E poi, bisogna sottolineare il lavoro di Spalletti: è un allenatore eccellente e ha avuto fiducia totale nel ragazzo”.

 

 

Ma come è nata l’operazione? “Sono stati coraggiosi i dirigenti. Non è facile ingaggiare un giocatore del Fulham nel calcio moderno: bisogna avere molta conoscenza. Però, davvero, stiamo parlando dell’inizio della stagione: il cammino è ancora molto lungo. Faremo il punto alla fine, e vedremo se tutti gli obiettivi saranno stati raggiunti”.

 

 

È diretto, Nana. Poche parole e precise. Come le sue idee. “Stiamo già lavorando per portare altri giovani giocatori africani, che possano avere un potenziale in Serie A. La priorità è al progetto sportivo: dobbiamo sempre essere sicuri di far aumentare il valore dei giocatori, farli migliorare giorno dopo giorno. Il fatto che i club si fidino delle nostre segnalazioni è importante”, dice. Nomi non ne fa. Non ama parlare, l’ha già detto prima. Per ora, ci pensano i fatti.

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