Napoli, Sarri: "La partita contro il Feyenoord ci dirà se siamo grandi. E ci servirà anche un pizzico di c..."

Tutto in una notte, il Napoli si gioca il futuro in Champions League. Domani contro il Feyenoord la gara da dentro o fuori per la squadra di Sarri, alla quale per qualificarsi agli ottavi di finale non solo servirà vincere con gli olandesi, ma anche sperare che lo Shakhtar Donetsk venga sconfitto in casa dal Manchester City. Gli azzurri sono pronti: ad assicurarlo Maurizio Sarri, intervenuto nella conferenza stampa di presentazione del match. Tra gli azzurri non ci sarà Lorenzo Insigne, out per infortunio: "Come sostituire Insigne? Per dare ragione a quelli che dicono che non cambio mai, domani giocherei in 10 - ha detto l'allenatore del Napoli -. Noi abbiamo già perso Milik e a differenza di quello che dicono tutti, ovvero che siamo una squadra che si lamenta, non lo abbiamo mai fatto. Abbiamo perso Ghoulam nel momento in cui era forse il migliore esterno sinistro di Europa e nessuno ha battuto ciglio, domani non avremo Insigne ma nessuno si sta lamentando. Dobbiamo fare bene lo stesso, è una partita complicata e sarà dura, affrontiamo un avversario difficile soprattutto dal punto di vista della forza difensiva. Ci sarà da spendere tante energie non soltanto fisiche, ma anche e soprattutto mentali. Questa partita non ha niente a che vedere con il campionato, siccome i miei ragazzi sono il gruppo che hanno fatto più punti in campionato nella storia di questa società, con un pizzico di culo potrebbero essere anche l'unico gruppo che riesce per due volte di fila ad andare agli ottavi di Champions. Questo mi darebbe gusto. In più passare ci potrebbe dare la sensazione di fare meglio l'anno prossimo. In questo momento ho la sensazione che la mia squadra in Champions si senta in prova, mentre in campionato si sente pronta. Superare ancora la fase a gironi potrebbe dare una consapevolezza importante".

Per accedere alla fase successiva, sarà necessario anche un risultato positivo del Manchester City contro lo Shakhtar: "Non ci dobbiamo impegnare a pensare a cosa succederà nell'altro campo - ha avvertito Sarri -, noi dobbiamo solo pensare a vincere la partita che non è una cosa scontata. Con Guardiola mi scambio qualche messaggio ma parliamo di calcio in generale, chiedergli di domani sarebbe l'ultima cosa che farei. Noi siamo certi che il City giocherà per vincere, poi se lo Shakhtar riuscirà a fare risultato bisognerà andare fuori e dire che sono stati più bravi di noi. Cosa sarei disposto a dare per passare il turno? Io nella vita ho già dato. Se ho pensato di usare il 4-2-3-1? Contro la Spal ci ha permesso di cambiare la partita, lo stesso è capitato con lo Shakhtar in Ucraina, anche se non abbiamo pareggiato. Poteva darci dei riscontri con Milik e altri dietro, ma è più difficile con degli attaccanti che non sono prime punte. Mi sono pentito di averlo fatto negli ultimi minuti con il City perché abbiamo preso due o tre contropiedi ed è venuto fuori un risultato diverso da quelli che sono stati i valori visti in campo, mi sono sentito in colpa perché sono sembrato uno che manda verso l'umiliazione i suoi ragazzi. In questo momento non è più un modulo proponibile perché lo abbiamo usato una volta, me ne sono pentito e mi sono anche scusato con i miei ragazzi".

E in chiusura Sarri ha parlato anche della sconfitta nell'ultimo turno di campionato contro la Juventus: "Quando perdi dopo un lungo periodo di imbattibilità la sconfitta è più dolorosa - ha concluso l'allenatore del Napoli -, fa rabbia perché pensiamo che avremmo meritato almeno un pareggio. Non è stato facile per nessuno, ma si riparte. Ieri ero più preoccupato perché c'era ancora qualche scoria, ma la partita di domani ci dirà se siamo grandi. I grandi cadono e si rialzano, per cui questo è un passaggio da fare".

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