Raspadori: "Mi volevano Juve, Milan e Inter, ma sono orgoglioso di essere a Napoli"

Università, Nazionale e Napoli. Sono questi i temi toccati da Giacomo Raspadori nell'intervista a La Gazzetta dello Sport dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League raggiunta grazie alla vittoria sul Braga. "Dopo uno scudetto un calo è fisiologico. Italia? E' un gruppo forte".

 

Napoli, Raspadori: "Europeo con l'Italia? Emozione che voglio rivivere"

21 presenze e due reti tra Serie A e Champions League. Sono i numeri collezionati sul campo fino a questo momento da Giacomo Raspadori. E l'attaccante del Napoli ha cominciato a parlare dell'università e della Nazionale: "Sto cercando di laurearmi in scienze motorie. Mi piacerebbe dimostrare, in futuro, che i giocatori di calcio possono vivere coltivando il gioco e il sapere. Ho iniziato a giocare per strada nel mio paese. Europei con la Nazionale? Un'emozione che voglio rivivere presto".

 

 Raspadori ha proseguito parlando del primo impatto con il Napoli e del momento che sta vivendo in stagione il club: "Mi avevano cercato Juventus, Milan e Inter. Ma essere qui è stato sin da subito un motivo di orgoglio, sono felice di giocare qui. Scudetto? Era nell'aria, è stata una vittoria di tutta la città, dell'allenatore, della squadra e della società. Dopo la vittoria di un campionato credo si fisiologico un calo. Dobbiamo ritrovare la giusta cattiveria, siamo una grande squadra". 

 

Napoli, Raspadori: "De Zerbi è stato l'allenatore più importante per me"

Infine, Raspadori ha concluso parlando del periodo al Sassuolo sotto la guida di Roberto De Zerbi: "È stato l'allenatore più importante della mia vita. Mi ha fatto esordire in Serie A dimostrandomi sempre una fiducia incondizionata. Si pensava fosse giusto andassi in prestito in Serie B, lui si oppose. Se non lo avessi incontrato, il mio destino sarebbe stato differente".

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