Il Napoli si aggrappa ancora a Insigne, uomo Champions degli azzurri

lorenzo_insigne_napoli_psg

“Forza ragazzi, noi ci crediamo!”. Si chiude così la notte di Champions League, con l'urlo d'incoraggiamento del San Paolo dopo l'1-1 con il Paris Saint Germain. Il Napoli è ancora lì, a giocarsela nel girone della morte a due giornate dalla fine. Alla pari con Liverpool e PSG, per un posto tra le grandi d'Europa. Dopo un'altra notte da campioni, novanta minuti con il fiato sospeso a battagliare contro Neymar, Mbappé e i fenomeni di Tuchel.

Il gol di Bernat è una sorta di déjà-vu, altra beffa nel recupero. Quello di Di Maria salvò il PSG nel finale al Parco dei Principi, quello dell'esterno spagnolo rappresenta un ulteriore ostacolo verso l'impresa. E quando la palla proprio non vuol saperne di entrare, dopo un inizio di secondo tempo arrembante, ecco che gli azzurri si aggrappano ancora una volta a Lorenzo Insigne. Ormai top player certificato, leader tecnico e caratteriale di una squadra che sembra essere arrivata a livelli altissimi nel suo processo di crescita.

Chiamatelo pure... uomo Champions! Se il 'Re di coppe', il Napoli, ce l'ha in panchina ed è Carlo Ancelotti, il protagonista delle grandi notti veste la numero 24 e viene da Frattamaggiore. Scugnizzo di una Napoli che sogna, che vuole l'impresa. Nonché unico italiano in campo per gli azzurri a fronteggiare un mostro sacro del nostro calcio come Gigi Buffon.

Il suo talento e la sua classe non sono mai stati in discussione. Ma questa volta, qualora ce ne fosse bisogno, Lorenzo Insigne ha dimostrato di aver completato anche la sua maturazione a livello caratteriale. Si è preso la responsabilità di un pallone che pesava tantissimo e ha scacciato le sue paure con undici metri di coraggio. Dimenticando l'ultimo rigore tirato in Champions League e sbagliato contro il Besiktas proprio in quella porta. E battendo quel Buffon che, allo Stadium, aveva vinto l'unico confronto diretto dagli undici metri.

Era il 2015, Lorenzo Insigne giocava quasi a tutta fascia nel 4-2-3-1 di Benitez. Oggi gioca da attaccante vero, pilastro offensivo del 4-4-2 camaleontico di Carlo Ancelotti. Un'intuizione che sta esaltando il numero 24 azzurro, già in doppia cifra in questa stagione tra campionato e Champions League. In Europa è la sua terza rete consecutiva dopo quella decisiva contro il Liverpool e dopo quella dello 0-1 al Parco dei Principi. In questa notte del San Paolo undici metri di coraggio per scacciare via le paure di uno stadio intero, terrorizzato dalla possibilità di veder sfumare il sogno qualificazione che avrebbe vanificato le straordinarie prestazioni precedenti del Napoli di Ancelotti.

Uomo Champions, dicevamo. Soprattutto al San Paolo. Dove Lorenzo Insigne va a segno da cinque partite consecutive in Europa, mai nessuno come lui nella storia del Napoli. Una striscia iniziata lo scorso anno contro il Feyenoord e ancora aperta dopo il rigore segnato a Buffon, in mezzo le reti segnate contro Manchester City, Shakhtar Donetsk e Liverpool. La quinta rete, quella al PSG, è quella della speranza. Quella che fa partire i titoli di coda del “Forza ragazzi, noi ci crediamo” dello stadio San Paolo.

Google Privacy