Osimhen a metà: il muro di De Laurentiis e le forti offerte arabe
Dieci giorni in ritiro, quasi quanto un calciatore del Napoli. Roberto Calenda, però, non fa parte della rosa di Rudi Garcia; piuttosto, il prossimo anno l’allenatore francese vorrebbe poter contare sul suo assistito Victor Osimhen, l’attaccante del momento in Europa e nel mondo, il bomber che ha aiutato il Napoli a vincere il 3° scudetto nell’ultima stagione. Nelle scorse ore l’agente dell’attaccante nigeriano è tornato a incontrare il club azzurro: il filo diretto con Aurelio De Laurentiis non si interrompe mai, le trattative per il rinnovo vanno avanti ormai da settimane giorno dopo giorno e le parti si allontanano e poi riavvicinano come in un’altalena che ora i tifosi e anche le parti vorrebbero fermare.
Calenda aveva accompagnato Osimhen in ritiro già a Dimaro, qualche settimana fa. Aveva in programma di fermarsi in Trentino solo qualche ora, che poi diventarono quattro giorni. Insieme con il club e con una trattativa che era entrata nel vivo. Poi i saluti e un nuovo appuntamento in Abruzzo. Calenda ci era già venuto due volte: uno di questi appuntamenti, però, era solo per incontrare Osimhen, che nel frattempo non pensa solo al Napoli ma anche all’azienda-calciatore che è diventato. Anche dai suoi accordi professionali passa in fondo il futuro in azzurro. De Laurentiis non ha dubbi, da marzo scorso lo ha chiarito a tutti: Osimhen non si vende. Tutte le altre questioni di mercato sono state messe in standby per dare priorità al suo futuro. E se qualcuno portasse 200 milioni? Forse nemmeno per quelli. Si vedrà. Fatto sta che il numero uno degli azzurri non ha bisogno di vendere per far cassa e soprattutto ama essere in ritardo. Vendere oggi il nigeriano obbligherebbe il Napoli agli straordinari di mercato per cercarne e acquistarne il giusto sostituto, operazione non facile sia tecnicamente che economicamente. Con il campionato ormai alle porte e l’esordio di Frosinone distante appena dieci giorni.
Ma chi potrebbe infastidire Osimhen sul mercato? Impossibile pensare al calcio europeo: le piste inglesi sono tramontate una dietro l’altra e dopo l’arrivo di Hojlund al Manchester United il Napoli ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Il Paris Saint Germain ha scelto di puntare su altri obiettivi così abbassando la guardia per il nigeriano. C’è l’Arabia, però, e quel campionato saudita che sta portando a suon di milioni i migliori calciatori europei, non per forza quelli a fine carriera. L’offerta araba a De Laurentiis non ha raggiunto i 200 milioni, ma non è detto sia impossibile: in fondo, il loro calciomercato si chiuderà solo il 20 settembre e negli ultimi contatti avuti hanno fatto intendere di poter migliorare ancora le ultime offerte fatte. Al calciatore andrebbero fino a 40 milioni di euro a stagione. Cifre fuori dal controllo del Napoli, che può certo migliorare i 4,5 percepiti fin qui, ma non spingersi nemmeno al doppio. E soprattutto vorrebbe inserire nel nuovo contratto quella clausola rescissoria che è il vero nodo dell’accordo.
Se Calenda e De Laurentiis lavorano per il rinnovo, c’è un Osimhen che devo però ben presto sciogliere le sue riserve. È il suo l’unico parere che può decidere tutto. Nel frattempo il nigeriano è sfortunato protagonista del ritiro a Castel di Sangro, uscito anche ieri prima degli altri per un brutto infortunio alla caviglia destra che lo metterà per qualche giorno ai box. Nulla di preoccupante in vista dell’esordio a Frosinone, ma una situazione da monitorare, per non sfociare in quegli “infortuni” di mercato a cui Garcia allludeva subito dopo l’ultima amichevole contro l’Augsburg. Una buffa ricorrenza però: la scorsa estate, Kim Min Jae al primo allenamento azzurro aveva colpito Osimhen costringendolo all’uscita. Quest’anno, invece, è capitato con Natan alla prima partitina. Corsi e ricorsi storici: i tifosi sperano possa essere benaugurante. Per trattenere il loro numero 9 e soprattutto per ripetere quanto visto nell’ultimo anno.
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