Napoli-Liverpool, Ancelotti: "Giochiamo contro i più forti, ma dobbiamo passare il girone"

Alla vigilia dell'esordio in Champions League contro il Liverpool, l'allenatore del Napoli Carlo Ancelotti ha parlato in conferenza stampa: "Sarà un buon test, è l’inizio del girone e noi vogliamo passarlo. Ci confrontiamo con i campioni d’Europa e non hanno avuto alcune défaillance. Sarà difficile ma molto eccitante. Di solito i campioni d’Europa partono favoriti, quindi dico Liverpool perché hanno vinto la Champions". 

Napoli che però crede nella vittoria: "Non vogliamo snaturare la nostra identità e l’idea di calcio. Vogliamo prendere spunto dai problemi avuti contro di loro e dalle cose buone fatte. Difensivamente abbiamo fatto bene, poi subentra la qualità dei calciatori che abbiamo e per vincere la dobbiamo mostrare”. 

L'allenatore ha poi riparlato della. sfida dello scorso anno: "Il Liverpool è cresciuto, è aumentata la consapevolezza. Ma siamo cresciuti anche noi, c’è più qualità e conoscenza nella rosa. Mi aspetto una gara combattuta e intensa come l’anno scorso, speriamo anche con lo stesso risultato. Immagino una partita che sappia difendere quando deve e che sappia contrattaccare quando è richiesto. Bisogna fare una partita completa, senza preoccuparsi troppo di controbattere l’avversario ma cercando di imporre la propria qualità”.

 

Ancelotti poi si sofferma sull'attacante messicano: "Lozano è un ragazzo umile, serio e intelligente. Ha grande qualità, ne ha mostrato solo in parte perché è qui da poco. Credo che farà benissimo, ho pochi dubbi per la generosità che mette”.

L'allenatore azzurro ha poi parlato del valore dei propri avversari: "Sono migliorati nella fiducia e nella consapevolezza, perché quando si vince aumenta. Si stanno muovendo in modo automatico, così aumenta la conoscenza anche dei giocatori. Sono favoriti per la vittoria della Premier perché sono un’ottima squadra".

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Poi un'analisi sugli obiettivi da raggiungere in questa Champions e su quanto lo stesso Ancelotti possa incidere su questo: "Le squadre sono protagoniste, un allenatore non deve incidere. Esistono due tipi di allenatori: chi distrugge e chi non incide, e io spero di appartenere alla seconda categoria. La rosa è molto competitiva e con qualità in ogni reparto, si può competere su tutti i fronti. Dobbiamo passare il girone, che è l’obiettivo finale, non come è successo l’anno scorso e penso che ce la possiamo fare. Mi piacerebbe uscire da questa partita con la stessa sensazione dell’anno scorso. In questi casi il risultato è fondamentale ma non è la cosa più importante. Stavamo per passare in un girone quasi impossibile e la delusione di non essere passati ha pesato sul rendimento dei mesi successivi".

Ancelotti si è soffermato anche sul rapporto di amore e odio che lo lega al Liverpool: "Al Liverpool sono legate le mie grandi delusioni come le finali del 1984 e del 2005, ma anche grandi soddisfazioni come la finale del 2007. Mi ispira simpatia, perché Anfield ha un’atmosfera particolare grazie ai suoi tifosi. Il ruolo del Napoli in Champions vuole essere da protagonista, poi il cammino dipende da tanti fattori. Dobbiamo pensare solo a superare il gruppo, poi dopo si vede".

Una battuta anche sulla sfida a distanza tra due centrali difensivi di livello internazionale: "Koulibaly e Van Dijk sono tra i migliori centrali del mondo, per qualità esperienza e carattere".

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Ancelotti ha poi analizzato quanto l'ambiente e l'essersi già incontrati in passato possano incidere sulla sfida: "Il fattore ambientale incide molto, per loro Anfield è importante e spero che il San Paolo possa incidere allo stesso modo per noi. Speriamo di essere all’altezza. L’anno scorso paradossalmente hanno perso tutte e tre le partite in trasferta ma sono passati grazie alla prolificità in casa. Sono molto più solidi e attenti fuori casa rispetto a prima. Il fatto di conoscere una squadra pesa molto, ma è reciproca la cosa quindi non penso che questo possa favorire qualcuno. Solo delle eventuali sorprese a livello tattico possono fare la differenza. Però quando si fa una cosa diversa, che si conosce poco, poi si rischia. Quindi bisogna fare attenzione, perché il rischio può diventare controproducente. Non cambia giocarla come prima o seconda o terza, non è una questione di calendario. Se si fa bene, si passa".

A chi gli chiedesse un giudizio anche sulle altre italiane impegnate in Champions, Ancelotti ha risposto così: "Dobbiamo rispettare quello che dice il campo e non tanto ciò che si dice al di fuori. Il campo dice che la Juve ha avuto un piccolo empasse anche se pare la fine del mondo, un pareggio ci può stare. Credo che insieme alla Juve noi, l’Atalanta e l’Inter possiamo essere competitivi e passare il girone. Essere favoriti per il passaggio del girone non cambia l’approccio perché sono solo cose dette. Si deve essere concentrati in tutte le partite e sono convinto che lo saremo".

L'allenatore del Napoli si è poi espresso sul dominio delle inglesi nelle competizioni europee: "Il calcio inglese ha portato molti allenatori stranieri in Premier ed è un vantaggio. Le quattro finaliste non erano lì perché gli allenatori erano stranieri, ma perché hanno messo il grano: questa è la differenza".

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Infine, una battuta sul nuovo acquisto Llorente e sul fatto che molti giocatori avrebbero timore a vivere a Napoli: "Napoli non è pericolosa, è una bella città e la gente ci viene con piacere: si gode il cibo, il mare e le altre bellezze. Spero che i tifosi del Liverpool possano godersela. Gli ignoranti sono ovunque e purtroppo sono anche a Napoli. Llorente è qui perché siamo tutti convinti che possa esserci utile. Non sa solo giocare di testa perché è un attaccante con qualità nonostante l’impostazione fisica".

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