Il cuore di Napoli ha ricominciato a battere
Sono i quarti di finale di Coppa Italia ma per una città intera, questo Napoli-Lazio, ha già il sapore di una gara che vale la stagione. Si respira nell’aria di Fuorigrotta, in un’attesa che si vive nelle notti di grande calcio. Un’occasione di riscatto, per mantenere vivo quel “sogno nel cuore” che i tifosi azzurro hanno ricominciato a cantare. Perchè Napoli e il Napoli, nel momento più delicato dell’era De Laurentiis, avevano bisogno di un grande pubblico e il San Paolo ha risposto presente.
Il cuore di Napoli ha ricominciato a battere. Il cuore di una città intera e di una squadra che, incredibilmente, vive in simbiosi con i suoi tifosi. In occasione di Napoli-Lazio hanno ricominciato a cantare, mettendo da parte polemiche e malumori. “Un giorno all’improvviso”, come quel coro che per anni ha fatto sognare e ha scandito i ritmi del Sarrismo e che, in questa notte, hanno fatto da colonna sonora alla prima vittoria pesante dell’era Gattuso (QUI le formazioni della partita).
La serata di Insigne
E protagonista del successo azzurro non poteva non essere Lorenzo Insigne, capitano del Napoli e unico napoletano in campo. Che nelle ultime settimane ha provato a caricarsi di responsabilità, mostrando impegno, fornendo buone prestazioni e segnando due gol su rigore nella gara contro il Perugia. Tre gol su tre in Coppa Italia portano la sua firma, praticamente ha portato gli azzurri in semifinale da solo.
Con una vera e propria magia, una giocata delle sue, di quelle che non si vedevano da tempo. Estro e fantasia, come quel destro che permise al Napoli di ottenere a Salisburgo una vittoria pesantissima per la qualificazione agli ottavi di Champions League. L’ultimo gol su azione di Insigne: era il 23 ottobre, tre mesi fa, ma sembra passata una vita. Ora il Napoli è in un gruppone con Fiorentina, Bologna e Udinese all’11º posto in campionato, non ha più Carlo Ancelotti in panchina e lotta per uscire da una crisi profonda d’identità e di risultati. Per risalire all’ultimo gol di Insigne in Italia, invece, bisogna andare indietro addirittura di 5 mesi, alla prima giornata di campionato contro la Fiorentina. Al San Paolo, invece, il 24 azzurro non segnava su azione dal 2 febbraio 2019, contro la Sampdoria, nella gara in cui ereditò la fascia da capitano da Marek Hamsik.
Quella fascia che, contro la Lazio, ha onorato nel migliore dei modi, sbloccando con il suo talento la partita e combattendo in prima linea con i suoi compagni per portare a casa la qualificazione. Nel primo tempo il primo scambio di applausi con il San Paolo, nel secondo tempo l’ovazione al momento dell’uscita dal campo. In mezzo tanto sacrificio e un intervento difensivo su Lazzari festeggiato come un gol.
“Ringrazio i tifosi che sono tornati a sostenerci, bisogna uscirne tutti insieme. Non ci siamo trasformati, ma abbiamo parlato nello spogliatoio da persone mature per provare a venirne fuori. Conosciamo i nostri errori, ma sappiamo di essere forti e insieme possiamo toglierci grandi soddisfazioni”. Parole da capitano, da simbolo di una città e di una squadra che ha ricominciato a vivere. Un giorno all’improvviso...