La benedizione di Terim, il "no" alla Turchia: Elmas, un giovane predestinato
Una storia su Instagram per salutare il Fenerbahce e prendersi Napoli. Nell’epoca dei social, gli addii si consumano così: ringraziamenti e like, prima ancora di ufficialità e comunicati, mentre dietro il vetro di una macchina si allontana dalla Turchia. Elif Elmas lo volevano tutti, alla fine l’ha spuntata Ancelotti. Viveva in affitto a Istanbul: ha lasciato il suo appartamento per raggiungere Dimaro, dove De Laurentiis lo aspetta a braccia aperte, convinto di avere fra le mani un autentico affare.
Konyaspor, Kasimpasa e Antalyaspor le altre vittime di un’annata, l’ultima, in cui, inevitabile e fisiologica, è giunta la consacrazione. In mezzo la doppietta alla Lettonia, avversario sulla strada di Euro2020, per confermare con la maglia della Macedonia quanto di buono esibito in Super Lig.
Sette anni nelle giovanili della Stella Rossa, gli esordi al Rabotnički e una parentesi in Olanda, interrotta nell’ottobre 2017 a causa di una serie d’intoppi burocratici. In curriculum ci sono già oltre cento partite tra i professionisti, tra queste senza dubbio emergono le undici con la macedonia –esordio con la Spagna nel 2017- e le nove tra preliminari di Champions ed Europa League. Abituato anche a casa a respirare calcio, è legatissimo a una famiglia da cui raramente si separa. Suo cugino Muhammad promette bene nel Forza Vardar, piccola squadra giovanile gestita dalla leggenda locale Jovica Dzipunov: la stessa in cui Elmas ha mosso i primi passi.
Il padre è la stella da seguire, ne ha curato a lungo gli interessi ed è risultato fondamentale nella scelta di Napoli. Lemuri e tigri, animali non proprio di compagnia con cui spiccano le foto su Instagram, difficilmente li troverà ai piedi del Vesuvio. Ci sarà il campo, comunque, e una nuova sfida per scacciare la nostalgia.
A cura d Nanni Sofia
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