Napoli, Conte: "Voglio che i miei giocatori abbiano una faccia inc***ata"
L'inizio di una nuova era in casa Napoli. Oggi, 26 giugno, è il giorno della conferenza stampa di presentazione di Antonio Conte, che si terrà presso il Teatro di Corte di Palazzo Reale alle 15:15. L'intera conferenza sarà seguibile in diretta testuale sui nostri canali.
Napoli, è il giorno della presentazione di Antonio Conte
In apertura, Conte ha promesso di dare il massimo per la squadra: "Promesse di qualche tipo? La serietà, voglio dare tutto per il Napoli, nel trasmettere quella che è la mia natura a livello lavorativo, nel trasmettere le mie idee calcistiche. Voglio rendere orgogliosi i miei calciatori e i tifosi. Ogni calciatore deve riconoscersi nella squadra, ognuno deve essere tifoso della sua squadra. Si parla sempre di maglia sudata: noi faremo questo, daremo sempre il massimo ma lo faremo con grande serietà".
Dopodiché l'allenatore ha parlato della forte passione dei tifosi napoletani per il club: "Napoli è una piazza importante, passionale, sarà sempre così... Lo era e lo è sempre stata, ha sempre sentito passione per questo sport. Quello che dobbiamo fare noi sarà alimentare questa passione, per noi è una responsabilità. Qui c'è grande fuoco, voglio alimentarlo e farlo diventare più alto. Dobbiamo farlo tuti insieme per raggiungere i nostri obiettivi".
Sulla deludente stagione appena conclusa: "Il Napoli viene da un'annata in cui niente è andato per il verso giusto. Voglio che i miei abbiano una faccia incazzata. Cerchiamo di fare cose migliori".
Sulla scelta del Napoli: "Ho scelto Napoli per il progetto, questo è chiaro. Ho un contratto di tre anni e il presidente è stato molto chiaro su quel che potremo fare. In base alle situazioni faremo il meglio possibile. Per 14 anni questa squadra è riuscita ad andare in Europa, questo è importante. L'anno scorso ha vinto lo scudetto. Il Napoli si è iscritto tra le grandi, ma l'anno scorso molte cose sono andate male: ci sarà da ricostruire e ci vorrà tempo. Il progetto mi ha dato entusiasmo, ho sentito qualcosa in pancia quando mi è stato offerto il Napoli: ora sono qui e non vedo l'ora di cominciare. Dall'estero era arrivata qualche proposta, anche interessante, però c'era una promessa col presidente: ci eravamo promessi che ci saremmo rivisti per capire se era il caso di lavorare insieme oppure di andare ognuno per la sua strada. Abbiamo trovato la quadra e ora, ripeto, non vedo l'ora di cominciare, tutto il club e il presidente non vedono l'ora di ricominciare. Sono sicuro che si possa fare qualcosa di importante".
Tornando sul tema della passione, Conte ha dichiarato: "Tu parli con un uomo del sud, io sono nato a Lecce e conservo le mie origini. So cosa significa vivere al sud e so cosa vuol dire vivere il calcio al sud. Per me è una grandissima soddisfazione tornare al sud da allenatore di una grande squadra".
Sulla ricostruzione: "Il presidente mi ha parlato di ricostruzione e bisognerà fondare nuove basi per cercare di essere competitivi. Chi ha tempo non aspetti tempo, quindi fosse per me già domani sarei a fare battaglia sotto tutti i punti di vista, ma bisogna essere realisti. Teniamo conto che due anni fa il Napoli ha vinto lo scudetto, sì, ma l'anno scorso la squadra ha completato il campionato a 40 punti di distacco dall'Inter. Questi sono dati importanti, ma non pensiate che basti cambiare allenatore per ribaltare la situazione. C'è un progetto, ripeto, possiamo e vogliamo porre basi solide nonostante abbiamo un preciso tetto ingaggi. Quando ho detto "amma faticà" ho spiegato la mia filosofia".
L'allenatore ha poi parlato dell'importanza di tenere alcuni giocatori scelti da lui: "Io sono stato molto chiaro con il presidente: prima di parlare di aspetti contrattuali o economici, io ho voluto una sola rassicurazione. Volevo decidere chi sarebbe rimasto e chi avrebbe potuto prendere altre strade. Su questo sono stato categorico".
Conte si è poi soffermato sul capitano, Di Lorenzo: "Voglio sottolineare un fatto importante su quanto detto dal presidente. Di Lorenzo lo conosciamo tutti, capitano del Napoli e un giocatore importantissimo. Io lo considero un ragazzo per bene e un professionista eccezionale. I calciatori lo sanno che ci sono le difficoltà: bisogna affrontarle tutti insieme con serenità e fiducia. Siamo tutti uomini e dobbiamo giocare con voglia di rivalsa. Per quanto riguarda oggi, non riesco a entrare nel discorso legato a Osimhen ma questo già lo sapevo".
Sul dualismo in porta: "'Non si può sbagliare su attaccante e portiere', citazione famosa. Per quanto riguarda il portiere: Meret o Caprile? Meret è il nostro portiere, gode della nostra fiducia, ho già parlato con lui e sa quali sono le mie richieste per lui. Da parte mia gode della massima stima, ma al tempo stesso sta arrivando Caprile, che seguivo perché ha fatto un percorso importante: adesso lo avremo con noi e abbiamo presente e futuro della porta del Napoli assicurato".
Conte ha poi parlato della sua esperienza alla guida del Chelsea: "In Premier League ci sono delle superpotenze, lo sapete benissimo. Vincere l'anno dopo aver fatto un 10° posto col Chelsea è stato clamoroso. Non posso promettere la vittoria perché nessuno mi dice che vinceremo a fine campionato: posso promettervi che voglio essere competitivo per la vittoria. Testa bassa e pedalare, questo è. Io non sono una persona paziente, purtroppo o per fortuna: quest'anno c'è da star zitti, capire chi siamo e pedalare".
"Napoli in questi anni sta crescendo in maniera esponenziale, com'è giusto che sia. La passione che raccontavamo prima e che questa città vive, perché Napoli è malata di calcio, ci sarà sempre. L'entusiasmo che vivete lo vivete sempre, a prescindere da chi arriva. E ripeto anche che chi ha il compito di alimentare questa passione e questo entusiasmo deve sentire questo peso, questa responsabilità: bisogna coinvolgere sempre di più il popolo napoletano e bisogna contribuire a far crescere ancora di più questa città, combattendo come ha sempre fatto nella storia e cercando di portare sempre più gioia".
Allenare il Napoli è per Conte una sfida da affrontare, arrivata al momento giusto: "Questa sfida è arrivata al momento giusto, penso di essere un allenatore che comunque ha maturato esperienze che mi portano ad affrontare questa affascinante sfida con grande entusiasmo. Qualcuno mi ha chiesto se avessi paura di allenare il Napoli: paura di che? È un piacere poter allenare qui e cercherò di arrivare ai miei obiettivi con sudore e con fatica, come ho sempre fatto. Lo stesso lo chiederò a mia figlia, qui in sala (sorride, ndr), e ai miei calciatori. So che quest'esperienza arriva nel momento giusto, per me come persona, per vivere questo entusiasmo e cercare di ricambiarlo".
Obiettivo per la nuova stagione sarà di rinforzarsi: "C'è tanta voglia d'iniziare questa stagione. L'importante sarà fare le giuste considerazioni e prendere le giuste decisioni, senza farsi prendere dal panico, ma restando freddi e analitici. Cercheremo di rinforzarci perché, quando parlavo di costruire basi solide, intendevo questo ma uno dei miei più grandi pregi, che mi hanno riconosciuto, è quello di migliorare i calciatori che alleno. Voglio fare il massimo rispettando i nostri parametri, affinché diventiamo sempre più forti".
Sul mercato e Buongiorno: "I numeri spesso non dicono la verità, ma ci sono numeri che comunque portano a delle riflessioni. L'anno scorso il Napoli ha preso 48 gol, registrando una delle peggiori difese del campionato, di cui 27 in casa. Quello che sicuramente bisogna fare è ritrovare un equilibrio, perché non ho mai visto squadre qualificarsi in Champions prendendo tutti questi gol. Il troppo offensivo e il troppo difensivo non porteranno da nessuna parte, baseremo tutto cercando di ritrovare equilibrio. Facendo delle analisi, sicuramente apporteremo i giusti correttivi, cercando di portare qui a Napoli il nome migliore rispettando i nostri parametri. In difesa vedremo di fare qualcosa, sia dal punto di vista tattico che di cambio generazionale, però dobbiamo capire realmente cosa fare".
Sarà importante mettersi alle spalle le delusioni della stagione, ma senza rigettarle del tutto: "Il passato è passato. Quindi è vero che bisogna fare "scurdammece o passat", ma sicuramente il dolore ce lo dovremmo portare un po' dentro. Credo che possa essere utile. Le caratteristiche dei miei calciatori sono importanti, poi penso che un allenatore debba essere in grado di esaltare le caratteristiche individuali di ognuno dei suoi giocatori. Non mi scrollerò di dosso questa mia idea. Ora sto parlando di giocatori visti in televisione, ma quando li vivo dal vivo io mi rendo conto davvero di cosa è in grado di fare un calciatore".
Su Kvaratskhelia: "Rimane, assolutamente. È un giocatore con caratteristiche importanti, ce ne sono sempre di meno con le sue caratteristiche. È forte nell'uno contro uno, se sta sulla fascia comanda, ma quando viene dentro il campo diventa un fantasista, ha una produzione non solo di gol ma anche di assist importante".
Su Raspadori e Folorunsho: "Voglio aiutarli a migliorare ma il mio discorso non è solo legato a questo: l'obiettivo è quello di migliorare tutti. Fino a che non smetti di giocare a calcio, ogni giorno è un giorno buono per migliorare. Li ho sentiti entrambi, Folorunsho così come Caprile ha condotto un percorso importante. Ora c'è questa nuova sfida e lui ha qualità fisiche importanti: lui è un giocatore che sono molto curioso di conoscere. Raspadori ha grandi qualità tecniche e può darci tanto, ma voglio conoscerli tutti perché, come dicevo prima, un conto è vedere questi giocatori in tv e un altro e averli sotto mano e capire con i propri occhi cosa sono in grado di fare".
L'allenatore è quindi tornato sul tema dell'equilibrio e della gestione: "Bisogna essere più equilibrati per far bene e trovare una via di mezzo a tutto. Quest'anno sarà totalmente diverso perché l'anno scorso il Napoli ha dovuto gestire una vittoria. Gestire una vittoria è totalmente diverso dall'arrivare ogni anno quarti o quinti. Dovremo far tesoro dell'anno scorso in cui siamo arrivati decimi, vogliamo cercare di nuovo la vittoria e poi bisognerà essere più bravi a gestirla. Questo è mancato la passata stagione, secondo me, altrimenti non ti spieghi come ci sia stata una chiusura così deludente di questo biennale. Sono sicuro che tutte le componenti di questa squadra avranno fatto tesoro di questo".
"Io penso che l'obiettivo principale, quando arrivi in una squadra come il Napoli, sia entrare nel cuore dei tifosi. Nelle squadre in cui ho allenato, ho avuto la fortuna di lasciare dei bei ricordi. Voglio scrivere un pezzo di storia di questa squadra, cercando di unire il bello ai risultati".
Google Privacy