Ancelotti: "A Napoli ci sono le condizioni per vincere. Cavani..."

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Archiviata la sosta per le Nazionali, ritornano finalmente il campionato e le coppe europee. Saranno settimane importanti per il Napoli, impegnato domenica contro il Chievo al San Paolo e successivamente contro la Stella Rossa in Champions League, in quella che potrebbe essere una giornata decisiva in ottica qualificazione. A pochi giorni dalla ripartenza della Serie A, ha parlato così Carlo Ancelotti: “Il nostro campionato è iniziato bene, ma non è momento di fare calcoli – ha dichiarato in una lunga intervista a Radio Kiss Kiss – Dei primi bilanci potremmo farli a fine anno, quando avremo anche un'idea più chiara del girone di Champions League. Per vincere ci vuole fortuna e io sono nato fortunato, ma ci vogliono anche altre componenti. A Napoli ci sono tutte le condizioni per fare grandi cose.

Ora arriva un momento decisivo, dobbiamo fare un grande sforzo per farci trovare in una posizione buona nella seconda parte della stagione. Passare il girone di Champions sarebbe un grande risultato, poi proveremo ad accorciare il distacco. Scudetto? È un sogno realizzabile, non è un'utopia fortunatamente.

Con De Laurentiis c'è sicuramente rispetto reciproco, non abbiamo ancora litigato. Con mio figlio c'è un rapporto costante, si parla di calcio anche al di fuori del campo a differenza degli altri collaboratori. Ci sono stati confronti sulla posizione di Fabiàn Ruiz, come giusto che sia. Mi trovo bene con tutto lo staff tecnico, così come con i massaggiatori: c'è una bella famiglia qui. Se mi piacerebbe allenare Cavani? Mi piace allenare i calciatori bravi, lui è molto bravo. La società è molto attenta sul mercato, c'è una struttura molto forte capitanata dal direttore Giuntoli. Todibo è un calciatore molto giovane che seguiamo.

Insigne al centro? Un'idea che mi è venuta dopo la sconfitta con la Sampdoria, per risparmiargli qualche energia in fase difensiva e permettergli di avere più energia in fase offensiva.

Spero di restare tanti anni qua. Ho fatto tante esperienze e penso di aver lasciato bei ricordi. I campionati sono tutti difficili. In Inghilterra è livellato verso l'alto, in Spagna ci sono poche grandi squadre mentre in Italia tutte le partite nascondono delle insidie. Ogni paese ha una sua caratteristica. Se andrei in Cina? In vacanza magari, ad allenare mai. Ci sono stato con il Bayern Monaco a fare un'amichevole, devo dire che c'è di meglio.

VAR in Champions dagli ottavi? Sono d'accordo, ma sono già in ritardo. Ora ne fanno un discorso sugli arbitri non abituati allo strumento, ma negli ultimi anni ci sono stati errori determinanti. Se fai errori in campionato poi puoi recuperare, se lo fai in ottavo di Champions League vai fuori. C'è l'intenzione e la volontà di utilizzare un po' di più il VAR, ma come tutte le cose nuove c'è bisogno di tempo. Il sistema non è partito male, c'è stato solo qualche errore perché alla fine c'è sempre una decisione dell'arbitro.

Nei nostri stadi dobbiamo imparare a tifare e non a insultare gli avversari, ai tifosi del Napoli chiedo di riservare le energie per incitare i calciatori. Se dovessi sentire cori contro i Napoli sarei pronto a chiedere la sospensione della partita.

Napoli è bellissima. Passiamo tanto tempo a Castel Volturno, però poi c'è una città da vivere. Il canto con i calciatori? Fa gruppo, poi è la mia seconda passione dopo il calcio. Mi piace molto, non ho nessun problema a cantare. Se dovessimo vincere qualcosa, sicuramente canterei. Ho cantato Volare in Inghilterra, ho cantato anche a Milano e in Germania e spero di farlo a Napoli. Di solito c'è sempre disciplina, quando si lavora in gruppo è fondamentale. Ma il più rompiscatole della squadra è Mario Rui.

I ricordi di Napoli da calciatore? Sicuramente le sfide contro Maradona: “Diego è stato il calciatore più forte che ho incontrato, ma anche il più onesto. A volte bisognava affrontarlo anche con le maniere forti, ma lui non si lamentava mai”.

Sulle preferenze culinarie: “A Napoli si mangia benissimo, ho iniziato un tour delle pizzerie ma ci vuole tempo perché non posso mangiare la pizza tutte le sere. Ma quando mangi la pizza o la mozzarella a Napoli, non la puoi mangiare più da nessuna parte. A me piace la margherita, classica. I tortellini emiliani fanno parte della mia vita, ma qui ci adattiamo comunque bene”.

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