Nainggolan: "Giulini vuole vincere e io condivido questo sogno"

Non sono preoccupato dal fatto che non gioco da tanto, se Di Francesco mi chiama io ci sono”. Lo spirito resta sempre lo stesso, la voglia di scendere in campo anche. Soprattutto dopo diversi mesi in cui Radja Nainggolan il campo lo ha visto poco. Quattro partite per un totale di quarantadue minuti giocati con la maglia dell’Inter per il “Ninja”, che qualche giorno fa ha fatto ritorno a Cagliari, la sua isola felice.

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Una trattativa andata in porto grazie al presidente Giulini, come spiega il belga ai microfoni del Corriere dello Sport. “Se sono tornato è perché mi ha voluto lui. Ha un progetto ambizioso, vuole vincere e io condivido questo sogno. A Cagliari vivono le mie figlie, questa è stata una molla importante per me, uno dei motivi più belli per cui l’ho fatto”.

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Uno sguardo al futuro ma anche uno al passato, con Nainggolan che spende due parole per Antonio Conte. “È un grandissimo tecnico ma mi ha ferito quando, dopo avermi concesso solo otto minuti a partita, mi ha indicato come responsabile di tutto. Cosa avrei potuto fare in 8 minuti? Ma non ho fatto polemica allora e non lo faccio nemmeno adesso”.

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Parole al miele anche per la Roma e i suoi tifosi. “Sì, rimpiango la Roma. È una città in cui ho passato quattro anni e mezzo importanti. Se i tifosi mi tengono nel cuore vuol dire che ho lasciato qualcosa di importante in quella città. Quando arrivammo in semifinale di Champions abbiamo festeggiato come se avessimo vinto uno scudetto. Dicevano che creavo problemi, invece, come sanno tutti i miei compagno, io ero e rimango un uomo-spogliatoio” – conclude il belga.

L'intervista completa sulle pagine del Corriere dello Sport

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