Nainggolan: "Cagliari una vittoria, dimostrerò che l’Inter ha sbagliato"

Il salto di qualità a Cagliari, la consacrazione definitiva nella Roma, l'avventura deludente con l'Inter. Poi, quest’estate, il ritorno a casa. Sì, perché per Radja Nainggolan il club sardo rappresenta una vera e propria famiglia: “Volevo andare in una squadra di cui conoscevo i metodi, e i grandi risultati che stiamo ottenendo sono una bella vittoria per me. Non ho insistito io per lasciare l’Inter, ma amo il calcio e non potevo finire fuori squadra. Ora voglio dimostrare che hanno fatto un errore” ha dichiarato il belga, autore di 3 gol e 3 assist in questo inizio di stagione, ai microfoni di Eleven Sports.

Una scelta di cuore, dunque, dettata anche dalla situazione di salute di sua moglie: “Potevo andare alla Fiorentina, ma sono venuto qui anche perché ci abitava Claudia. I suoi problemi hanno reso la decisione più semplice. Lei sta lottando, ma la strada è ancora lunga. Aspettiamo la chemioterapia, ma per ora va tutto bene. Adesso sto cercando di stare più tempo con i nostri bambini, ma non è facile perché spesso lei non può essere a casa”. E per quanto riguarda il futuro, Radja non ha ancora le idee chiare: “Non so se a fine carriera sarò ancora qui, non ci penso ancora. Però ho comprato casa a Cagliari, anche perché non so se Anversa potrebbe rappresentare il futuro dei miei figli”.

Chiusura, poi, sul suo addio alla Nazionale: “Non tornerò, rispetto la scelta che ho fatto. Ho giocato un grande Europeo e buone qualificazioni, poi ho perso il posto sia con Wilmots che con Martinez. La gente pensa che il problema fossi io, ma se chiedete a qualsiasi giocatore vi dirà che non ho mai portato problemi. Mi piace inserirmi nel gruppo e partecipare con umorismo, ma evidentemente non ero il preferito dell’allenatore. Martinez mi ha detto le cose in faccia solo dopo averglielo chiesto 10 volte. Disse che non poteva darmi lo stesso ruolo che avevo a Roma e che in panchina avrei creato problemi. Una spiegazione senza valore, è davvero pazzo”. A oggi, di certo, Maran può solo essere contento del rendimento del suo centrocampista.

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