Mourinho: "No al Benfica, non tornerò in Portogallo. Inter? Un onore"

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José Mourinho scaccia il passato dal suo futuro. Lo Special One è tornato a parlare dopo il suo esonero dal Manchester United, ultimo capitolo negativo della sua carriera che però non gli ha negato le lusinghe di alcune delle sue ex squadre. In particolare nelle ultime settimane è stato spesso accostato al Benfica, squadra che ha recentemente concluso il suo rapporto con Rui Vitoria (da poco nuovo allenatore dell'Al Nassr) e che è alla ricerca di un profilo valido per proseguire la rincorsa a un Porto sempre più in fuga.

"Oggi non ho alcuna intenzione di lavorare in Portogallo, non mi piace alimentare notizie e per me la migliore maniera di rispettare un club e un grande presidente è dire che non sono stato contattato. Dovesse succedere, al Benfica sarebbero i primi a conoscere la mia decisione, ma ripeto, non ho intenzione di lavorare in Portogallo. Ora come ora al Benfica devono supportare Bruno Lage (allenatore attuale del club) e pensare al futuro, che io sto bene così".

Parole che lo allontanano da un ritorno a Lisbona. Non è stata certamente la sua parentesi più significativa in patria ma il Benfica è comunque parte del suo passato. I migliori risultati sono senza dubbio quelli maturati al Porto, con cui ha vinto Coppa Uefa e Champions League in due anni, prima di fare il grande salto e trovare la gloria sulle panchine di Chelsea, Inter e Real Madrid. Queste ultime due sono delle altre opzioni per il suo futuro. Rumors anche qui, voci e speranze di bei ricordi lasciati nella mente di chi ha supportato le squadre.

"È un grandissimo onore perché quando si torna da giocatore o allenatore in un club vuol dire che hai lasciato un ricordo positivo. Ho diritto alla mia calma adesso, prenderò la mia decisione con calma". La calma e la meditazione di chi ha bisogno di ricaricarsi, in attesa di una nuova avventura che per ora non sembra poter avere il sapore speciale dei ricordi.

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