Roma, lo sfogo di Mou: "In certi momenti mi sono vergognato di essere lì"

Non si trattiene Mourinho, va subito al punto dopo il pareggio con il Napoli: “L'esultanza dice che sembrava difficile uscire di qua con un risultato. Non perché la mia squadra ha giocato male, anzi, ma ho sempre avuto il feeling che non avremmo vinto”, ha detto l’allenatore della Roma dopo il pareggio con il Napoli.  

 

 

Ha poi spiegato il portoghese: “Ho festeggiato il pareggio, per quello che ho sentito e visto nello spogliatoio. La mia squadra è fantastica, dopo la partita di giovedì e di oggi, il campo sembrava l'Everest. Grande condizione fisica e mentale della Roma. Volevamo di più". 

Su Mkhitaryan e l’ingresso che ha cambiato la partita: “È questa la ragione per cui lui gioca sempre, abbiamo la fortuna che lui non è mai squalificato, infortunato, e quindi abbiamo pensato di farlo entrare nel secondo tempo. Il Leicester ha cambiato nove giocatori dalla partita contro il Psv in Premier, abbiamo tante partite e quindi ci servono i cambi. Ma grande squadra, quindi assolutamente fantastico”. 

Mourinho contro l'arbitraggio 

 

 

Il discorso, poi, si sposta sugli arbitri: “Sono orgoglioso dei miei ragazzi. Non voglio dire troppo: ci sono squadre che giocano per vincere lo scudetto, noi no, ma abbiamo il diritto di giocare per vincere le partite. Oggi mi è sembrato che non ce l'avessimo, i giornali dicevano che il campionato si sarebbe decisivo se qualche arbitro avesse sbagliato con le prime tre che si giocavano lo scudetto, ma si decide anche se sbagliano a favore delle squadre che giocano contro chi lo deve vincere. Il signor Di Paolo e il signor Di Bello, non voglio dire nulla, ma ho avuto vergogna di essere lì". 

 

 

Mou fa esempi chiari: "Ti dico tre episodi: il rosso a Zanoli, il rigore su Zaniolo, c'è il contatto sul portiere, ma c'è molto di più. Un po' di rispetto, abbiamo giocato senza i nostri tifosi. Non siamo stati bravi sufficientemente e non possiamo giocare per lo scudetto, ma possiamo giocare per vincere le partite", conclude.  

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