Mourinho: "La fase a gironi di Europa League non motiva i giocatori"

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Come sempre parla senza peli sulla lingua Josè Mourinho, che ancora una volta non si fa problemi a dire quello che pensa: "Il fatto è che la fase a gironi di Europa League non motiva i giocatori", le sue parole nella conferenza stampa post Lask-Tottenham, quinta giornata del girone terminata 3-3. Gli Spurs si sono così qualificati ai sedicesimi di finale, ma per farlo da testa di serie dovranno battare in casa Anversa nell'ultimo impegno del raggruppamento. 

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Montagne russe

In Austria, intanto, gli inglesi hanno prima rimontato lo svantaggio iniziale grazie al rigore trasformato da Bale e al dodicesimo gol stagionale di Son, poi si sono fatti rimontare per riportarsi nuovamente in vantaggio con Dele Alli (ancora dagli 11 metri). Infine il pareggio di Karamoko al 93' e le parole di Mourinho: "Il risultato è stato migliore della prestazione - ha spiegato il portoghese - alcuni giocatori, individualmente, sono stati molto bravi. Altri molto poveri". 

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"Non sono sorpreso"

Da lì la considerazione generale sul torneo e sull'approccio della sua squadra, che dopo 10 giornate si trova in testa alla Premier: "Quando andiamo ad Anversa, Ludogorets o Linz, ho la sensazione che alcuni giocatori sentano che non dovrebbero essere qui. È una questione di atteggiamento. L'ho provato anche al Manchester United. Quando ho visto i riscaldamenti prima della partita, avevo la sensazione che ci fosse un'enorme differenza di intensità ed entusiasmo tra noi e loro. Non mi sorprende".

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Infine un rimprovero per i più giovani: "La contraddizione - spiega Mourinho - è che giocatori come Son e Pierre (Hojbjerg ndr) iniziano ogni partita sempre allo stesso modo, non importa quale competizione. Sono lì e sono sempre lì per la squadra. Senza di loro non credo che avremmo ottenuto un risultato positivo".

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