Morata: “Ero finito in un buco nero, ‘salvo’ grazie a uno psicologo”
Ha rischiato di perdere tutto quello che di buono ha costruito nel corso della sua carriera, della sua vita. Ma adesso fortunatamente il momento più brutto è definitivamente superato. Alvaro Morata, attaccante del Chelsea, dal ritiro della Nazionale spagnola ha raccontato ad ABC come è riuscito a superare le difficoltà riscontrate nella scorsa stagione, la prima in Premier.
“Nel calcio, la condizione fisica è molto importante, ma la testa è la più importante. Anche la testa va allenata a gestire le pressioni. Quando un calciatore sente la parola ‘psicologo’ si tira indietro, ha quasi ‘paura’, ma io mi sono reso conto che avevo bisogno di aiuto. Ero totalmente fuori da tutto. Avevo problemi anche con me stesso. Trovavo sempre scuse, me la prendevo con tutti. Non ero per nulla equilibrato. Non avevo voglia di andare ad allenarmi né di giocare”, le parole del calciatore del Chelsea.
Morata ha poi proseguito: “In estate mi sono detto che forse sarebbe stato meglio andarsene dal Chelsea, trovare una squadra dove le pressioni erano di meno. Pensavo che così avrei ritrovato la felicità. Improvvisamente mi sono ritrovato in un buco nero, non mi sentivo amato dai tifosi, la gente mi incontrava per strada e mi diceva di lasciare il Chelsea”.
“Anche noi calciatori siamo degli esseri umani e possiamo avere i nostri momenti difficili. Nell’ultimo mese della scorsa stagione ho toccato il fondo. Però – ha proseguito Morata – adesso sono tornato a sorridere, è tutta questione di testa”.