Monza, Palladino: "Con me spero sia caduto un muro. Mi chiamò Stroppa..."

"Inizierà un nuovo campionato". Lo disse Adriano Galliani a poche ore dalla finale dei Mondiali Qatar 2022 poi vinta dall'Argentina. Ora si attende solo il nuovo inizio della Serie A (IL CALENDARIO). Il Monza, intanto, prepara un'ultima amichevole in trasferta a Lione prima di Natale e della ripresa del campionato italiano, presente anche Pablo Marì dopo lo sventurato evento che lo ha visto coinvolto in un accoltellamento multiplo al centro commerciale di Assago.

A poche ore dall'amichevole - squadre in campo alle ore 19 italiane - ha parlato l'allenatore biancorosso Raffaele Palladino, in un'intervista per il Corriere dello Sport.

 

"I club italiani devono avere più coraggio"

A impreziosire il lavoro svolto fino a questo momento alla guida del Monza, c'è stato "El Loco" Bielsa, che nell'ultima lezione tenuta a Coverciano ha incontrato e parlato proprio con Palladino, suo estimatore. "Bielsa mi ha preso da parte, una volta saputo che tra i ragazzi del corso c’era un allenatore di Serie A. Molti spunti li ho tratti da lui, nel mio lavoro quotidiano. Bielsa parla sempre di «gambeta», il dribbling: ecco quella è l'essenza del calcio".

Nonostante fosse alla sua primissima esperienza in Serie A, promosso dalla Primavera, Raffaele Palladino ha saputo invertire la tendenza del primo Monza di Stroppa: nelle 10 panchine raccolte finora, sono arrivati 18 punti. "Credo innanzitutto che nel calcio italiano si debba avere più coraggio, io ne sono la dimostrazione lampante. Spero che adesso si sia rotto l’argine, perché mi è sembrato ci fosse un muro o comunque la diffidenza a promuovere allenatori giovani. Non c’è bisogno di avere vent’anni di esperienza: quella si acquisisce col tempo, anche sbagliando".

 

"Galliani e Berlusconi hanno scelto con coraggio"

La scelta di non andare a prendere un nuovo allenatore, al posto di Giovanni Stroppa dopo aver disposto il suo esonero, ma di aver pescato internamente, non si è mai palesata come una scelta temporanea. "La società non ha mai parlato di me come di un allenatore ad interim, ho avuto piena libertà. Galliani e Berlusconi hanno fatto una scelta coraggiosa e visionaria. Del resto, le loro sono state spesso intuizioni singolari e vincenti. Adesso col Monza la strada è tracciata, perché siamo venuti fuori da molte complicazioni e da una situazione complicata".

A riprova di quanto detto, Palladino ha anche raccontato una telefonata avuta proprio con l'ormai ex allenatore brianzolo. "Nonostante avessi appena preso il suo posto in panchina, Stroppa mi ha contattato subito ed è stato molto gentile: «Spacca tutto, in bocca al lupo», mi ha detto".

 

"Monza un gruppo forte, ho superato le ansie iniziali"

Molto dell'ottimo lavoro svolto sotto la gestione Palladino dal Monza è merito di una componente chiave: la coesione del gruppo, parola dell'allenatore. "Siamo un gruppo forte e coeso, domenica abbiamo visto la finale dei Mondiali qui a Monzello tutti insieme. Trovare determinate alchimie è importante. I numeri dicono che siamo la squadra di Serie A che ha fatto ruotare più giocatori: anche questo è un valore indicativo".

Per chiudere, Palladino ha raccontato il primo approccio sulla panchina di un club di Serie A: "Penso a quando mi è stato proposto di prendere in mano la prima squadra: all’inizio, le persone che avevo attorno mi hanno trasmesso un po’ di ansia e titubanza. Ho riflettuto sul fatto che si potesse andare oltre le difficoltà, io sono così: intrigato dalle grandi sfide, non mi spaventa nulla".

L'INTERVISTA COMPLETA È SUL CORRIERE DELLO SPORT

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