Montella: "La Roma è il mio punto debole, magari non è tardi per riprovarci"

Il ritorno sulla panchina della Fiorentina è stata anche l’ultima esperienza da allenatore. Fino ad oggi. “Vorrei essere scelto da qualcuno che apprezza il mio modo di fare calcio. Che è divertimento, identità, valorizzazione dei giovani. Ho imparato ad allenare nel vivaio della Roma, guardavo cassette fino alle 4 del mattino. So quanto sia importante lanciare i ragazzi”. Così Vincenzo Montella al Corriere dello Sport.

 "A Firenze non c'erano i giocatori adatti alle mie caratteristiche"

L’ex allenatore viola si è soffermato sulla decisione della dirigenza viola di esonerarlo: Se io guidassi una società, se fossi un dirigente, sosterrei l’allenatore finché posso. E in caso di cambio, lo sostituirei con uno che abbia le stesse caratteristiche. Quando invece sterzi bruscamente, significa che avevi scelto giocatori non adatti alle caratteristiche dell’allenatore precedente. Non vale solo per la Fiorentina, ripeto, fanno in tanti così”.

"Quella volta con Ribery..."

Sul rapporto con i giocatori: “A me piace il confronto, purché sia sempre con rispetto. Ognuno ha il suo carattere. Posso raccontare un episodio con Ribery. Una volta l’ho sostituito e lui si è arrabbiato. L’ho preso da parte e gli ho chiesto il motivo della sua rabbia. Non gli andava giù eh. Allora gli ho detto: “Franck, ho capito perché ti girano: forse volevi uscire prima, me lo potevi dire”. Era un modo per stemperare. Il giorno dopo gli spiegai serenamente che era stanco e che avrebbe rischiato di farsi male. Ora abbiamo un rapporto splendido”.

"Roma? Magari non è tardi per riprovarci"

 Su un possibile ritorno sulla panchina giallorossa: “Ammetto che la Roma è una sorta di punto debole. E’ parte di me. Qui ho giocato, vinto, allenato. Magari non è troppo tardi per riprovarci. Ranieri a quanti anni ha realizzato il sogno di allenarla? Ecco, a me resta una decina d’anni per sperare... Ma la prego anche qua, sottolinei che non mi sto proponendo. Lo preciso per due motivi: uno perché Fonseca sta lavorando bene, si è adattato al calcio italiano facendo valere le sue idee, almeno quando la squadra era al completo; due perché se qualcuno avesse avuto il dubbio di telefonarmi, con questa intervista se lo toglierebbe”.

L'INTERVISTA  COMPLETA SUL CORRIERE DELLO SPORT

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