Monsalve, un Michelangelo per la Colombia

Sin da bambino ha sempre bruciato le tappe. Quando suo padre lo ha accompagnato per la prima volta alla scuola calcio dell’Independiente Medellin lo presero nonostante avesse solo 4 anni e l’iscrizione era aperta a coloro che avevano spento 5 candeline. Ma agli allenatori del DIM è bastato un allenamento per capire che quel bambino chiamato Miguel Angel Monsalve non se lo potevano lasciar sfuggire. Fu così che entrò nel settore giovanile de El Poderoso de la Montaña e iniziò a giocare sempre da sotto-età con bambini più grandi di 2-3 anni rispetto a lui. Una vera e propria eccezione, tanto che il club non fece mai pagare la quota mensile ai genitori.

 

 

¡Gran asistencia y mejor definición! Miguel Monsalve habilitó a Daniel Luna, que convirtió el empate para @FCFSeleccionCol ante @Albirroja en la CONMEBOL #Sub20. 🇨🇴🔝#CreeEnGrande #AcrediteSempre pic.twitter.com/fAihGk2mrJ

— CONMEBOL.com (@CONMEBOL) January 20, 2023

Un fisico longilineo con movenze eleganti. Ma non poteva essere altrimenti se sei cresciuto in una cittadina chiamata Bello e se porti lo stesso nome dell’autore del David, oggi Monsalve è uno dei punti di forza della Colombia Sub-20 e si è presentato al Sudamericano disegnando un assist con una semplicità disarmante: dopo un minuto dal suo ingresso in campo nella prima giornata contro il Paraguay, al primo pallone toccato, il numero 19 dei Cafeteros ha mandato in porta il compagno Daniel Luna per il gol del definitivo 1-1. Quello è stato il biglietto di presentazione al torneo che si sta giocando tra Cali e Bogotá. Un messaggio chiaro al ct Cardenas e un gesto tecnico che ha fatto stropicciare gli occhi ai tanti osservatori presenti in tribuna. 

 

 

Miguel Angel proviene da una famiglia umile. Mamma Doriela produce tende per finestre, mentre suo padre Ramiro lavora in un’azienda pubblica e per accompagnarlo alle partite nel weekend o agli allenamenti era costretto a fare tante ore di straordinari durante la settimana. Sacrifici di genitori che lo hanno sempre sostenuto, consapevoli del suo talento.  Basti pensare ai 203 gol segnati nelle giovanili del DIM in un anno (in totale oltre 600), quando giocava 3-4 partite di ponyfutbol a weekend contro ragazzi più grandi. Divertimento, ma anche uno sforzo fisico notevole che a 13 anni gli costò il primo infortunio della carriera mentre giocava con la Seleccion Antioquia: una lesione muscolare che lo tenne fuori 4-5 mesi.

 

A 14 anni poi si è allenato per la prima volta con la Prima Squadra, insieme a Juanfer Quintero, e il club gli ha fatto firmare il primo contratto. Da quel momento il classe 2004 si è offerto di pagare le bollette di casa per aiutare i genitori e allo stesso tempo ha dovuto lasciare la classe con i suoi amici per iniziare a studiare da remoto perché doveva allenarsi. Monsa, come viene chiamato, nel 2015 è stato anche il protagonista della prima finale della storia del Ponyfutbol tra Independiente Medellin e Atletico Nacional. Con la maglia numero 9 e la fascia da capitano al braccio, Miguel Angel ha segnato il gol del momentaneo 1-0 in un piccolo stadio che ospitava entrambe le barras, le componenti più accese delle due tifoserie. Quella finale il Dim la perse, ma nel ricordo di Monsalve resta l’emozione per l’esultanza in un clàsico davanti ai suoi tifosi.

 

 

L’esordio in Prima Squadra è arrivato il 15 ottobre 2020 e qualche mese dopo è stato inserito dal The Guardian tra le migliori 60 promesse al mondo. Ad oggi Monsalve ha collezionato 2 gol in 20 presenze con il DIM, ed è stato protagonista ai giochi Odesur con 3 gol in 2 partite, di cui una doppietta contro l’Argentina da subentrato. Dopo essersi conquistato un posto da titolare in nazionale, ora vuole essere protagonista anche nel DIM, prima di quel salto in Europa che resta un sogno e un obiettivo. Ma conoscendo la sua storia, non tarderà ad arrivare.

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