"Welcome back Vasi", Mogos e l’esordio con la Romania: "La famiglia la mia forza"
Un pranzo con due compagni di squadra, Soddimo e Piccolo, e lo smartphone che improvvisamente si illumina. Un WhatsApp solo all’apparenza come tanti. In allegato la foto di un biglietto aereo, destinazione Bucarest. “Non ci credevo. Avevo ricevuto la pre-convocazione, esattamente come qualche mese prima, ma questa volta dovevo partire, era davvero arrivata la chiamata”. Quella attesa da anni, da sempre. “Ho subito chiamato mio fratello che inizialmente mi ha detto di smetterla di prenderlo in giro, non ci credeva. Poi ho contattato mio papà che si è messo a piangere dall’emozione”.
Il sogno a occhi aperti di Vasile Mogos – terzino destro classe 1992 della Cremonese – si chiama Romania. La prima convocazione in nazionale, poi l’esordio da titolare contro la Svezia nella gara valida per le qualificazioni al prossimo Europeo. “Da piccolino vedevo le partite della nazionale sul divano con mio papà, mano sul cuore e inno cantato a squarciagola”. Un film che adesso ha lui come protagonista. “Emozione indescrivibile, credimi”, racconta il ragazzo a GianlucaDiMarzio.com. “Io in campo, la mano sul cuore, l’inno. Mamma, papà, mio fratello, la mia fidanzata e alcuni amici in tribuna. Li ho fatti venire appositamente dall’Italia. Peccato solo per il risultato (Romania sconfitta per 2-0, ndr)”, racconta.
(In foto la famiglia Mogos)
Una promessa…. costosa
E una promessa adesso da mantenere… “Anni fa, parlando con alcuni miei cugini, dissi quasi scherzando ‘Se esordisco con la Romania vi porto in vacanza’. Considera che in tutto siamo 54 parenti… Però fortunatamente la scommessa l’ho fatta solo con alcuni di loro: diciamo che tra parenti e amici mi toccherà pagare le vacanze ad almeno 12-13 persone”. Sorride Vasile, entusiasta. Quasi incredulo. Un successo che poggia le radici su alcuni valori solidissimi.
La ‘sorella’ atleta e il legame con la famiglia
Un legame forte, fortissimo, con i suoi parenti e con gli amici che lui considera parte del suo mondo. “La mia famiglia è la mia vera forza. Con mio fratello e le mie tre sorelle ci siamo trasferiti in Italia, a San Damiano d'Asti, quando io avevo 6 anni. La mia carriera è inizia da lì…”. E ogni anno si ritrovano tutti insieme, nessuno escluso in quello che “definisco il Welcome back Vasi. A fine di ogni campionato organizzo una grigliata a casa mia, non deve mancare nessuno. Genitori, fratelli, sorelle, cugini, amici. Li voglio tutti al mio fianco”.
(In foto un degli ultimi 'Welcome back' a casa Mogos)
Compresa Andreea, l’altra atleta della famiglia Mogos. Una cugina con la quale Vasile ha un rapporto così stretto da considerare come una sorella: “Lei è un’atleta della nazionale paralimpica italiana di scherma. Proprio ieri ha conquistato un’altra medaglia”, racconta orgoglioso il calciatore della Cremonese. “Non è potuta venire a vedermi dal vivo contro la Svezia proprio per i suoi impegni, ma ha già il biglietto per Madrid. Spero di poter giocare qualche minuto contro la Spagna lunedì per farmi vedere dal vivo anche da lei”. Già, perché il sogno di Vasile Mogos è solo all’inizio. Dopo l’esordio contro la Svezia, adesso la sfida alla Spagna al Wanda Metropolitano di Madrid.
(In foto Andreea, Vasile e la fidanzata Francesca)
Cremonese, musica, silenzio e il “particolare” rapporto coi social
Mogos però non dimentica. “Se sono qui è per merito della Cremonese (squadra dove è arrivato nel luglio del 2018 dall’Ascoli, ndr). Questa è una società che non ti fa mancare nulla, ti permette di lavorare al meglio. Non devi pensare ad altro. E poi Cremona è davvero una bella città…”. L’isola felice di Vasile. Uno che ama la musica (“Nella mia playlist c’è musica di ogni genere, quanto mi carica!”) ma anche la tranquillità: “Ho preso casa lontano dal centro perché amo godermi la pace e il silenzio”, racconta.
Rapporto più controverso invece con i social… “Ho tanti amici in giro per il mondo, lo uso principalmente per vedere quello che fanno e come stanno. Anche se devo ammettere che Instagram mi ha salvato tante multe”. Tasto dolente per Vasile. “Quando in città c’è il mercato non so mai dove parcheggiare la macchina, sai quante multe! Spesso ultimamente però mi scrivono direttamente i tifosi che magari riconoscono la mia automobile e mi invitano ad andare a spostarla”. Un successo a misura d’uomo. Per Vasile solo l’inizio di un film dal finale ancora tutto da scrivere.
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(In foto un gruppo di parenti e amici che segue spesso Mogos anche in trasferta)
(In foto Vasile Mogos e la cugina Andreea)