La nuova Serie B: Il Modena tra difesa, superstizioni varie e una cooperativa del gol
Ex cinere resurgo. Risorgere dalle ceneri, la traduzione è semplice. La strada che il Modena ha dovuto fare per tornare in B, invece lo è stata meno. Sono passati sei anni dall’ultima volta, in mezzo tanti problemi e ostacoli da dribblare. La squadra di Tesser ha dominato il girone B di Serie C, con 88 punti, 69 gol fatti e solo 25 subiti. Bunker del girone e miglior difesa come punto di forza. Quella del Modena è la storia di un diesel che ha ritrovato il calcio che conta dopo stagioni difficili.
Sono passati vent’anni dall’ultima promozione in A dei gialloblù. Allora era il 2002 e uno 0-0 contro il Genoa regalò la promozione al Modena di De Biasi. Oggi è Tesser l’artefice del successo. Nel mentre tanti anni bui, un fallimento, una stagione in D e chi ne ha più ne metta. Ora si può sorridere, consapevoli di avercela fatta. Magari sognando la Serie A, come in quel caldo pomeriggio di maggio di vent’anni fa.
Attilio Tesser, specialista in promozioni
Tutto è cambiato a giugno dello scorso anno. Nuova era in casa Modena e rivoluzione come parola d’ordine. La famiglia Rivetti al comando e l’arrivo della coppia formata dal Ds Vaira e dall’allenatore Attilio Tesser. Il tecnico è uno di quelli da cerchiare in rosso alla voce “protagonisti”. Specialista in promozioni, l’aveva già conquistata a Novara, Cremona e Pordenone, qui ha fatto centro al primo anno. Gli era stato chiesto di puntare in alto, lui lo ha fatto fin da subito e non ha perso tempo. Promozione da prima in classifica e una città in festa. Condottiero. Attilio il prossimo anno inizierà la dodicesima stagione della sua carriera in Serie B, con 8 squadre diverse. In una parola, veterano. Uno che sa come funziona e che cercherà di portare la sua esperienza al servizio di una squadra molto giovane e piena di entusiasmo. “Bisognerà cavalcare l’onda, servirà gente motivata”. Le idee sono chiare, la B aspetta Attilio e i suoi ragazzi.
Due parole poi vanno spese per il pres Rivetti. Riferimento e guida nell’organizzazione della società, papà Carlo è uno di quelli che nella Promozione ci ha creduto fin da subito, nonostante un inizio non entusiasmante della squadra. Non ha mai perso di vista l’obiettivo, tra scaramanzia e scommesse di rito: nell’ultimo mese non si è mai tagliato la barba e ha preso la birra sempre nello stesso bar prima della partita. Ha avuto ragione, metodo funzionato e promozione raggiunta. Al primo colpo, per giunta. Modena ora può sognare, anche grazie a lui. Il tempo per la scaramanzia in B ci sarà eccome.
I protagonisti dal portiere goleador Gagno a Tremolada e Minesso
I protagonisti della cavalcata sono stati tanti, dal portiere goleador Gagno agli attaccanti Tremolada e Minesso. Poi tante altre firme sparse. Il portiere ha realizzato un gol decisivo alla terzultima contro l’Imolese: minuto 88, rilancio da oltre ottanta metri che scavalca il collega ospite e manda il Modena in paradiso. Lui che da piccolo faceva l’attaccante e si innamorava del pallone guardando Del Piero. Poi ha scelto la porta. Quest’anno è stato il miglior portiere della categoria, con soli 25 gol subiti e… uno fatto. Decisivo. Il tutto condito da ben 17 clean sheet. Il fortino Modena ha resistito fino alla fine, grazie a una difesa solida e organizzata. Merito di Ciofani, Pegreffi, Silvestri e tanti altri. Poi passiamo all’attacco, da Tremolada a Minesso fino alla sorpresa Bonfanti. Senza dimenticare Scarsella, centrocampista box to box tutto corsa, gol e inserimenti. I primi due insieme hanno fatto 21 gol, si sono trovati a meraviglia, con il primo spesso libero di svariare dietro al secondo. Il Modena ha quindi vinto il campionato senza un bomber, puntando sulla forza del gruppo, sulla duttilità di molti giocatori e sulla capacità di farsi trovare pronti al momento giusto. Una cooperativa del gol. Sono andati in gol in 14, giocando in ogni ruolo. In ultimo anche Bonfanti, classe 2002, che ha trovato 4 gol nelle due partite finali che hanno regalato la Supercoppa al Modena. Ciliegina sulla torta di una stagione da incorniciare. La società ha dichiarato che sta cercando di piazzare un colpo in attacco, magari uno che conosca la categoria. Quello che di certo non dovrà mancare sarà la voglia di lottare e le motivazioni. Il Modena è un modello e va preso come esempio. Tesser insegna. Dalle ceneri si può risorgere, basta crederci e non porsi mai limiti.