Mls, Giovinco: "Ignorato dalla Nazionale? Non conosco i motivi, ma non mi strappo i capelli"
Un'altra stagione da protagonista in MLS non è bastata a Sebastian Giovinco per convincere il ct Ventura a regalargli la maglia azzurra. Primo posto in regular season a +12 su NY City, quindici gol e sei assist, numeri di tutto rispetto che, purtroppo per la Formica Atomica, non si sono trasformati in una chiamata da parte della Nazionale.
Una situazione difficile da commentare per il giocatore italiano che, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha sottolineato di non avere nessuna intenzione di arrendersi: "Non mi chiamano perché la Mls non è allenante? Replico nello stesso modo di qualche tempo fa: è vero che a livello tattico qui si gioca più semplice e gli attaccanti hanno più possibilità di segnare, ma a livello fisico di sicuro è un torneo molto impegnativo. E comunque di semplice non c’è un bel niente. Certe valutazioni non spettano a me, io faccio il mio lavoro sempre al massimo, tiro avanti, senza farmi influenzare da quelle cose che sfuggono al mio potere. Evidentemente ci sono criteri di valutazione diversi. Che cosa devo fare? Strapparmi i capelli. Neppure potrei, perché li ho cortissimi. Ciò che posso fare è continuare su questa strada: giocare bene nel mio club. Se dovessero chiamarmi sarei molto felice.Per un calciatore vestire l’azzurro e vincere con quella maglia è l’aspirazione massima e sempre lo sarà".
Infine, Giovinco si sofferma sul VAR: "Per la Mls è un bene. Qui non c’erano gli assistenti di porta, per cui ora gli arbitri hanno un aiuto eccezionale. E poi nel Nord America c’è già una mentalità predisposta. La moviola esiste da anni nel basket e nel football. E si vive in modo più sereno e raramente si aprono polemiche come da noi. La serie A? Credo che la Juventus vincerà lo scudetto, ma Napoli, Roma e Inter potranno darle fastidio. Gli uomini di Sarri giocano bene, è una squadra attrezzata per poter lottare fino in fondo".