Mitoma, la freccia del Brighton: la tesi di laurea sul dribbling, le lacrime al Mondiale e il gol "alla Del Piero"
I valori prima del calcio. Karou Mitoma incarna in maniera perfetta lo spirito giapponese. Non con kamikaze e harakiri, ma con tanto lavoro. La sua più grande passione? I dribbling. Lo si vede già nel gol in Premier League (il quarto in campionato) contro il Leicester: ne salta uno, se la sposta sul destro e tiro a giro "alla Del Piero". All’apparenza, scartare l’avversario è l’aspetto più imprevedibile ed estroso del calcio. Eppure l’ala del Brighton è riuscito ad analizzare la teoria dietro tutto questo.
Ci ha fatto la sua tesi di laurea all’Università di Tsukuba. Per la ricerca, ha messo delle telecamerine in testa ai suoi compagni di squadra. Li ha filmati mentre facevano le loro skill e ha esaminato passo per passo come saltano gli avversari. La conclusione? I migliori dribblatori non guardano il pallone. Un po’ il mantra della sua vita.
Il no al contratto per l'Università e la cessione record
Si perché come abbiamo già detto, il calcio in sé viene dopo. Fin da piccolo si vedeva fosse un talento. Suo fratello Yuuki ci aveva visto lungo quando lo ha fatto avvicinare al calcio. Entra nel vivaio del Kawasaki Frontale, la squadra della sua città. La stessa che a 18 anni gli offre il suo primo contratto da professionista. Un sogno. Ma non è ancora il momento giusto e Karou rifiuta. Preferisce la carriera accademica all’Universita di Tsukuba, dove continua a giocare nel campionato universitario (che vince al suo primo anno).
Il momento della Kawasaki arriva nel 2020. La laurea con la tesi sul dribbling è andata a buon fine. Ora è il momento di mettere in pratica quanto imparato. Talento e teoria si vedono in campo. In due anni con i giapponesi conquista il triplete nazionale: campionato, coppa nazionale e supercoppa. Sempre attenta sul panorama internazionale, la dirigenza del Brighton lo nota e lo prende per 3 milioni di sterline. Record per la cessione più remunerativa nella storia del Kawasaki Frontale. Il giorno dopo l’ufficialità del suo arrivo in Inghilterra, arriva quella del passaggio in prestito all’Union Saint-Gilloise.
Erasmus in Belgio
Il club belga era diventato famoso per scegliere i giocatori in base a un algoritmo, lo stesso usato per il baseball nel film Moneyball. Quella squadra si trasforma in un miracolo: passa gran parte della stagione in testa, arrivando poi seconda, ma conquistando la prima qualificazione europea nella storia della squadra. Rimarrà impressa nella mente la partita contro il Seraing. Mitoma entra nel secondo tempo con la sua squadra che sta perdendo 0- 2 ed è in inferiorità numerica. Da lì inizia il Mitoma show: entra e segna una tripletta per vincere la partita (che poi finisce 4-2). Non stava giocando molto prima di quella partita. Da quel 4-2 in poi diventa un titolare inamovibile.
Dopo il ritorno al Brighton, si afferma al Mondiale in Qatar con il suo Giappone. Non prima di aver sposato in estate la sua compagna Narumi, la stessa che ha dai tempi del college. Sempre stato così, i valori prima di tutto. Fedelissimo del ct Moriyasu, all’esordio contro la Germania entra al posto di Nagatomo. Una sorta di passaggio di consegne, di generazione in generazione. Kimmich non lo prende una singola volta e risulta fondamentale per la vittoria shock contro i tedeschi.
Mitoma: il Mondiale e De Zerbi
Ricordate quel pallone preso un centimetro prima che uscisse in Giappone-Spagna? È stato proprio Mitoma a recuperarlo e mettere il cross che ha permesso alla squadra di Morijasu di accedere agli ottavi. Una favola bellissima, però senza lieto fine. Ai rigori contro la Croazia, Karou si presenta sul dischetto e sbaglia quello decisivo. Arriva in conferenza stampa con un filo di voce e tante tante lacrime.
La possibilità di ripartire gliela offre De Zerbi con lo zampino di Trossard. L’allenatore litiga con il belga che prima viene messo fuori rosa e poi ceduto all’Arsenal. Spazio aperto per Mitoma. È l'unico giocatore della Premier League a classificarsi tra i primi 10 per gol segnati su azione e assist su azione. In parole povere, nessuno segna e crea regolarmente come lui. Quattro gol in questa stagione e sempre un ruolo più centrale nell’"Italian Brighton" di De Zerbi.
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