Milano-Genova dopo la 'sosta' Sunderland: Ricky 'Maravilla' Alvarez is back

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Da Milano a Genova, passando per Sunderland: Ricky Alvarez is back. Un anno e mezzo (quasi) dopo Ricky Maravilla torna a respirare l'aria della Serie A, e lo fa alla sua maniera, mettendo in mostra qualità che cinque mesi lontano dai campi di calcio non hanno oscurato. Suo il pallone servito da calcio d'angolo per il colpo vincente di testa di Martins Eder per il momentaneo 2-3 del Ferraris, e primi applausi blucerchiati per il nuovo rinforzo di Vincenzo Montella. Esordio amaro, è vero, quello del numero venticinque maglia del Doria sulle spalle, ma il bicchiere da dovunque lo si guardi resta comunque mezzo pieno. Soprattutto se la memoria viaggia e torna all'ultima apparizione italiana del trequartista argentino e alle vicende più recenti. È il 18 maggio del 2014, sull'esperienza nel nostro campionato di Ricardo Gabriel Alvarez è pronto a calare il sipario: al Bentegodi Mazzarri lo manda in campo dall'inizio, la gara finisce 2-1 per i nerazzurri e per il trequartista è tempo dei saluti. Aeroporto di Malpensa, carta d'imbarco in mano: la destinazione sul biglietto dice Sunderland. Prestito oneroso (per 1,5 milioni di euro) con diritto di riscatto (fissato a 11, e obbligatorio in caso di salvezza dei Black Cats) la formula dello sbarco in Inghilterra, dove le cose però non vanno come immaginato. Dopo l'esordio (allo Stadium of Light contro il Tottenham) del 13 settembre e il primo e unico gol inglese (nel successo per 3-1 al Fulham) in FA Cup a febbraio 2015, per Ricky il bilancio, complice l'infortunio al ginocchio a marzo, è di diciassette presenze e un'esultanza. Obiettivo salvezza? Raggiunto, ma il Sunderland si rifiuta ugualmente di riscattare il giocatore. Il motivo? La condizione dell'attaccante, che mai al meglio (secondo il club inglese) non ha potuto incidere nel corso della stagione. La querelle finisce sul tavolo della Fifa, Ricky rimane di fatto senza squadra e torna ad allenarsi con il Vélez Sarsfield, club argentino con il quale aveva esordito (nel 2008) in Primera División. Il resto è storia recente: è il 29 dicembre quando l'attaccante atterra al Cristoforo Colombo di Genova, pronto a mettersi subito a disposizione di Montella. Test di cinque giorni (superato) ed ecco la firma (il 4 gennaio) sul nuovo contratto con scadenza 2017. L'attesa ora è tutta per il transfer, che tarda ad arrivare: passano giorni, settimane, fino allo scorso martedì. Il documento partito dalla Federazione Inglese (e quindi definitivo) arriva negli uffici di Corte Lambruschini: l'attesa è (finalmente) finita. Montella lo convoca per la prima partita da nuovo giocatore della Sampdoria, e al cinquantacinquesimo della sfida con il Napoli questo pomeriggio gli regala l'esordio in maglia blucerchiata: lui ripaga come non ha mai smesso di saper fare, qualche giocata e un assist perfetto per il colpo di testa di Eder. Biglietto da visita che gli vale, nonostante il ko finale, l'applauso di tutto il Ferraris. Da Milano a Genova, passando per Sunderland: Ricky is back, e lo ha fatto a modo suo. Palla al piede e giocate pronte a far esplodere il pubblico. Pronto a dimostrare di essere tornato per davvero, pronto a dimostrare in campo di essere davvero Maravilla.

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