Milan, Theo Hernandez: "Ora lottiamo per il titolo. Pioli mi ha capito subito"

In attesa che l'Inter recuperi la partita con il Bologna, primo in Serie A c'è il Milan che si avvicina così alla sfida contro l'Empoli da capolista. Un momento importante per i rossoneri reduci dalla vittoria al Maradona contro il Napoli.

Le parole di Theo Hernandez

 

 

Intervistato dall'Equipe, Theo Hernandez ha fatto il punto della situazione. Lui ha appena rinnovato il suo contratto e ora vuole sollevare trofei con il Milan: "Ho trovato il club giusto al momento giusto. Abbiamo un grande futuro come squadra, possiamo far rinascere il Milan. Anche le persone intorno sono fantastiche. Ecco perché ho prolungato il mio contratto fino al 2026. Qui c'è di tutto per vivere bene. Adesso dobbiamo vincere il titolo. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno per rimettere il Milan al suo posto".

 

 

Nell'intervista il terzino francese ripercorre anche il suo cammino in rossonero, rivelando che è stato decisivo Paolo Maldini visto che lui stava per firmare con un'altra squadra: "Se ho firmato per il Milan è stato in gran parte grazie a lui. Ero molto vicino a firmare per il Bayer Leverkusen, ma ha ribaltato tutto. È venuto a trovarmi in vacanza a Ibiza. Abbiamo parlato di calcio, ho capito subito che il Milan era il posto giusto. Mi ha detto molte cose buone sul mio gioco e sui miei progressi. Non c'è punto di riferimento migliore per il mio ruolo e per il Milan".

 

 

Decisivo poi per il suo definitivo salto ed exploit Stefano Pioli: "Non appena è arrivato ha insistito perché giocassi come so fare. Mi ha liberato. Ha capito la mia natura, la mia forza, non mi ha limitato. Ho il DNA di un attaccante nel corpo di un difensore. Al Milan sono migliorato sotto porta, qualcosa è scattato con Pioli. Anche in Nazionale Deschamps mi dice di spingere, ma mi dice anche di non dimenticare di difendere".

In conclusione Theo parla anche delle occasioni in cui ha indossato la fascia da capitano del Milan: "Sono il terzo o quarto capitano nelle gerarchie. Ci sono Romagnoli, Kessié, Calabria e Kjaer davanti a me. Ma tra infortuni e Covid ho portato la fascia per tre partite. A 24 anni è bello essere il capitano del Milan! Comandi di più e ti senti anche più forte. Era la prima volta nella mia carriera con la fascia al braccio. Anche nelle giovanili non ero mai stato un capitano. È una grande esperienza".

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