Milan, Suso: "Meglio il quarto posto della Coppa Italia. La sfida con la Juve più difficile del derby"
E' uno degli uomini più positivi del Milan che si è rilanciato alla grande. Rinato dopo la cura Gattuso, Suso ha assunto il ruolo di leader nella squadra rossonera. Obiettivi chiari per l'attaccante spagnolo, che in vista di questo rush finale - nel corso di uno speciale #AskSuso - ha fissato le sue priorità. "Abbiamo fatto una grande rincorsa e adesso dobbiamo continuare - ha detto Suso rispondendo alle domande dei tifosi sui canali social ufficiali del Milan -, ci aspetta un finale di stagione importante e dobbiamo rimanere concentrati, perchè abbiamo visto che spesso le gare che sembrano più semplici diventano le più complicate. Raggiungere il quarto posto sarà difficile, ma dipende molto da noi. Stiamo pensando alla finale di Coppa Italia e al quarto posto, due obiettivi molto importanti per noi, ma se dovessi scegliere tra le due cose preferirei la qualificazione in Champions League. In Coppa Italia abbiamo fatto un grande cammino, ma in finale giochiamo contro la Juventus e ci può stare di non vincere. Il quarto posto, invece, ci permetterebbe di andare in Champions e per noi sarebbe importantissimo".
Per continuare la rincorsa sulle avversarie il Milan dovrà affrontare due big match nei prossimi giorni: prima la sfida all'Allianz Stadium sabato sera contro la Juventus, poi il derby con l'Inter il prossimo 3 aprile. "La Juve non è una squadra che lascia molti spazi, è difficile giocarci contro. Voglio fare bene, spesso mi raddoppiano ed è accaduto anche nella partita di andata. Spero che Allegri stavolta mi lasci un po' più libero. Chi mi piace della Juve? Pjanic e Alex Sandro. Sarà una gara difficilissima, affrontiamo una squadra che negli ultimi anni si è dimostrata tra le più forti d'Europa. Noi siamo in fiducia e lo stiamo dimostrando, ma sappiamo che servirà la partita perfetta. Noi ci proveremo, vogliamo vincere. Poi ci sarà il derby con l'Inter, ma il match con i bianconeri credo che sarà più difficile. Il derby è sempre una sfida particolare, loro sono comunque un'ottima squadra con un grande allenatore, ma anche l'atmosfera è importante. Tanti tifosi mi hanno mandato dei messaggi dicendomi che non gradiscono il giorno scelto per il recupero. Se dovessi segnare? Quando ho degnato una doppietta nel derby è stato per me il momento più alto, ma non voglio promettere nulla per la partita di mercoledì. Manca poco e l'unica cosa importante è il risultato. Se non segno e vinciamo va bene lo stesso".
In chiusura anche una battuta su Gattuso, sul ruolo da leader e sul rapporto con i compagni: "Gli allenamenti di Gattuso sono troppo duri, sentirlo urlare in continuazione li rende ancora più duri. Quando gioco nella sua fascia lo sento gridare per 45 minuti, preferisco l'altra parte della gara. Scherzo ovviamente, altrimenti domani mi fa correre un'ora in più... Io un leader? Mi piace questo ruolo, i giocatori forti nei momenti difficili devono dare qualcosa in più. Sono felice perchè mi sento un giocatore importante e sento la fiducia dell'allenatore, che sta facendo un ottimo lavoro. Da tanto tempo non vedevo uno spogliatoio così, siamo un bel gruppo. Mi trovo meglio con quelli che parlano la mia stessa lingua, ma sono tutti ragazzi straordinari. Se penso alla Nazionale? Dipende da quello che faccio col Milan, vorrei portarlo in Champions. Nella Spagna giocano tanti giocatori forti e giocando in Italia diventa più difficile. Con chi mi sarebbe piaciuto giocare? Con Ronaldinho, vederlo su un campo da calcio era qualcosa di magico. Mi piaceva tantissimo anche Zidane, mentre tra i giocatori attuali sceglierei Messi e Cristiano Ronaldo, come dicono tutti. Loro sono i miei preferiti perchè sono differenti da tutti gli altri".