Moncada: "I segreti dello scouting del Milan, da Leao ad Hauge"

Dietro agli ultimi acquisti del Milan non ci sono solamente i nomi di Maldini, Massara e Gazidis, ma anche quello di Geoffry Moncada, capo-scout dei rossoneri. Intervistato da Johann Crochet, giornalista francese, per il suo podcast 'Prolongation', il capo degli osservatori del Milan ha raccontati i retroscena dietro ad alcuni degli ultimi acquisti.

“Theo è un treno”

Il primo di cui gli viene chiesto è forse uno dei colpi migliori dell’ultimo biennio del Milan: Theo Hernandez. Moncada racconta: “Lo conoscevo da quando giocava nell’Under 17 dell’Atletico Madrid. È un treno. Il terzino moderno in una grande squadra deve essere così: correre tanto, come un matto”. Di rientro dal prestito alla Real Sociedad, continua a non trovare spazio a Madrid, e - continua Moncada: “mi dicevo 'ma com’è possibile che nessuno si interesse a lui?.’ La verità è che non abbiamo avuto tanta concorrenza quando lo abbiamo preso. Paolo Maldini ha fatto un grande lavoro, ha parlato con i dirigenti del Real Madrid e con Theo”. E il resto è storia.

Il rapporto con Maldini

A proposito di Maldini, l’ex capitano del Milan e Moncada lavorano a stretto contatto. Il capo degli osservatori si fida ciecamente di lui: “Quando Paolo mi dice che un giocatore è da Milan, che possiamo strutturarlo, aiutarlo a crescere, lo ascolto perché lui sa come si fa per diventare un top player. Ancora oggi ha la passione nel sangue, ama tantissimo il Milan. Quando prendiamo un giocatore, lui ha un’attenzione particolare su tutto perché vuole che il ragazzo sia un valore aggiunto”.

“Kjaer mi ricorda Ricardo Carvalho”

Da un ex difensore a uno che nel Milan gioca adesso. Una delle intuizioni dello scorso inverno, Simon Kjaer. Il danese arrivò a gennaio dopo che nell’Atalanta aveva trovato poco spazio e il Milan scelse lui anche perché: “Dovevamo trovare un’operazione low-cost e un giocatore che era pronto a giocare da subito”. Moncada e dirigenti rossoneri sono andati sul sicuro. Nonostante all’inizio ci fossero molti scettici, in rossoneri erano certi fosse il giocatore giusto per la squadra di Pioli: “Alcuni dicono che era lento. Non è vero, lui ha un posiziamento perfetto, corre tanto, tatticamente è buono”. Anzi, lo scout del Milan si sbilancia: “Dobbiamo dirlo, adesso è uno dei migliori difensori centrali di Serie A, un giocatore molto importante per la squadra. Ok, Ibrahimovic ha cambiato tante cose, ma Simon ha anche fatto il suo, è importante nel progetto”.

“Leao lo conoscevo dai tempi dello Sporting”

Altro grande acquisto della passata stagione è Rafael Leao. Un ragazzo che Moncada conosceva per quello che aveva fatto allo Sporting Lisbona: “Nell’academy, era eccezionale. Nella Youth League, aveva giocato contro la Juve ad altissimo livello.  Può ancora migliorare fisicamente, puo segnare ancora di più perché lui può segnare dei gol facilissimi o altri gol da fuoriclasse. Può ancora segnare in futuro con la testa, ha il fisico”.

“Hauge? Lo osservavamo da maggio”

Non poteva mancare anche un passaggio su Jens Petter Hauge. Moncada conferma che il ragazzo non lo hanno scoperto quando l’hanno visto in azione contro il Milan: “Devo ringraziare l’area data che mi ha parlato di questo giocatore in maggio. Eravamo in pieno lockdown. Non potevamo viaggiare, allora abbiamo filmato le partite”. Passa il tempo e a Moncada continuano a parlare del talentino norvegese. A fine campionato allora il capo degli scout chiede ai suoi collaboratori di analizzarne le partite e “tutti mi hanno detto qualcosa di positivo su questo giocatore. Non ho avuto nemmeno un feedback negativo”. Poi l’incrocio nei preliminari. Prima della sfida con il Bodo lo staff tecnico e i match analisi di Pioli vanno da Moncada e gli consigliano di osservare Hauge.

L’ultimo atto è poi stata la partita: “Qua, Paolo Maldini, Ricky Massara e Ivan Gazidis sono stati bravi perché subito dopo il fischio finale sono andati a parlare con il Bodo/Glimt e il giocatore, dicendo che il Milan lo voleva. Il timing è molto importante. Sono stati molto rapidi. E poi, anche il costo del cartellino”. Ma non finisce qui. Il giorno che Hauge ha firmato per il Milan: “ci hanno chiamato subito dopo la firma per avere il giocatore in prestito”.

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