Ibrahimovic: "Non potevo saltare il derby. Nessuno mi ferma"
Mai banale Zlatan Ibrahimovic. Sia dentro che fuori il campo. L'attaccante del Milan che con una doppietta ha regalato la vittoria nel derby contro l'Inter alla sua squadra, è intervenuto su Sky Sport per parlare della partita e del suo ritorno in campo. "Per me in questo derby c'era tanto in palio. Una partita importantissima, un derby che il Milan non vinceva da 4 anni. Ero chiuso in casa da due settimane, avevo tanta fame e l'ho dimostrato con due gol. Mi dispiace aver fallito il rigore ma abbiamo vinto ed è l'importante".
Ibrahimovic ha parlato anche delle ambizioni rossonere: "Scudetto? Siamo all'inizio - ha continuato -, sto guardando la squadra, da quando sono arrivato sta facendo grandi cose, soprattutto da dopo il lockdown. Si vede che la mentalità è differente, che i giovani prendono responsabilità e fanno sacrifici. Sento la responsabilità sui giovani, tanto. Sono un leader ed è una situazione che mi piace. Poi sono tutti disponibili".
L'attaccante rossonero ha anche raccontato un retroscena sul suo ritorno in Italia. "Conosco il mio livello e quello che posso fare. Dopo l'infortunio volevo sentirmi vivo. Sono andato in America per partire da zero. Un giorno Mino (Raiola) mi ha detto che non potevo smettere in America. Gli ho detto di dire al Milan che stavo arrivando".
"Paura per il Covid? No, non avevo molti sintomi - prosegue Ibra -, facevo il tampone per vedere i risultati e dicevo "posso saltare tutte le partite, ma il derby no". Anche se i risultati non erano pronti. La mia esultanza sui social? Io sono come quel leone. Volevo metterlo nell'ultimo derby e me lo sono tenuto da parte. Invecchiando si migliora. Mi sento più completo e con più esperienza. Se arrivavo in condizione da giovane non mi fermava nessuno, ma non lo fanno neanche ora".
Una piccola parentesi sulla sua esultanza dopo il primo gol. "Mi urlavano qualcosa che non posso dire e ho detto "questo è per te". Uno del pubblico che cantava qualcosa sull'essermi mangiato il gol. Secondo me il merito è un po' di tutti. Fisicamente sto bene, gioco bene e con esperienza. Poi gioco con compagni disponibili a fare cose in campo e fanno bene. Non accetto quando qualcuno si rilassa in allenamento. Per me la filosofia è come ti alleni giochi le partite".
E infine l'opinione sul compagno di reparto Rafael Leao. "E' molto forte, ha un fisico quasi migliore del mio, veloce ha tecnica e sta facendo bene. Deve concentrarsi e capire le sue possibilità. Il Milan può vincere lo scudetto? Secondo me si può, se ci credi si può fare tutto".
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