Matuidi: "Addio alla Juve? Ho capito che era il momento di cambiare"
La decisione di lasciare la Juve è arrivata già qualche mese fa, durante il lockdown. Blaise Matuidi ha avuto modo di riflettere e capire che aveva bisogno di altro. Così è nato il passaggio all’Inter Miami, la squadra che ha tra i proprietari David Beckham.
L’ufficialità è arrivata pochi giorni fa, oggi il centrocampista francese ha spiegato in un’intervista a L’equipe i motivi che lo hanno spinto a lasciare Torino: “Il lockdown mi ha fatto capire quanto dovrei pensare alla mia famiglia. Sapevo già che fosse la cosa più cara al mondo, ma dopo che mi sono ritrovato per due mesi chiuso in casa con mia moglie e i miei figli ho pensato a loro come mai mi era successo prima".
"Mi sono detto che dovevo pensare prima a loro e anche se in Italia stavano benissimo ho riflettuto molto sulla mia carriera e mi sono chiesto: “Cosa vuoi per loro?”. Era il momento di cambiare. La positività al Covid-19 mi ha fatto riflettere su tante cose, sul senso della vita”.
Matuidi non ha avuto tempo di parlare con Pirlo, la cessione era già stata decisa: “Non ho parlato con lui – spiega il centrocampista - La situazione è accelerata a inizio luglio. Appena ho preso la mia decisione, sono andato a parlare alla dirigenza della Juve, a cui ho chiesto di risolvere l’ultimo anno di contratto. Non si parlava di un nuovo allenatore a quanto ne so in quel periodo”.
Su Sarri: “Dal punto di vista personale, non ho mai avuto problemi con lui. È un allenatore che lavora molto sulla tattica e penso che sia anche una persona timida, che non viene necessariamente incontro agli altri. Sappiamo anche quanto sia difficile il mestiere dell’allenatore. Ma se c’è una cosa che mi ha colpito, è stato durante il periodo Covid. Ero in difficoltà e lui mi ha sorpreso perché mi chiamava tutti i giorni per avere notizie. Ho scoperto l’uomo”, ha concluso Matuidi.