Pornostar 'destabilizzanti', scioperi e umiliazioni: tre storie del Classico di Francia

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Questa domenica si gioca OM-PSG. In Francia non è una partita come le altre da ormai trent’anni abbondanti. La rivalità tra le due squadre nacque durante l’era Tapie (presidente dell'OM dal 1986 al 1993), che per mantenere alta la competizione in Ligue 1 (dove l’OM iniziava a non avere più rivali), pare abbia svolto un ruolo chiave per convincere i piani alti del canale televisivo Canal+ a investire nel Paris Saint-Germain. Da allora, tra le due squadre e le rispettive tifoserie (tra le quali, prima, c’erano anche buoni rapporti) esiste una rivalità forte, che negli anni ha regalato, oltre a sfide di alto livello, anche storie e aneddoti curiosi. 

 

 

L'incredibile impresa dei 'Minots'

Venerdì 3 marzo 2005. Il presidente dell’Olympique Marsiglia, Pape Diouf, alla notizia del divieto di trasferta per il 100% dei supporters marsigliesi (per ordine pubblico), sbotta: “Non mandate i nostri tifosi? Allora io non mando la squadra”. Che era composta da Ribéry, un giovane Nasri, Mamadou Niang, Cana e Barthez in porta. “Li lascio tutti a casa se non mandate tutti i miei tifosi a Parigi e in condizioni di totale sicurezza”, ma il braccio di ferro non porta a nulla. La prefettura parigina non autorizza la trasferta a 2000 marsigliesi, ma solo alla metà e - per il presidente dell'OM - senza misure di sicurezza all'altezza dell'appuntamento. Pape Diouf non cede: “A Parigi vanno i ‘Minots’”, che nel dialetto marsigliese sta per i 'ragazzini', alias la Primavera dell’OM. Una mandata, quella del 2005/06, che non regalerà nulla di interessante: non ci fu quindi modo di assistere neanche alla nascita di nuove stelle.

In campo scendono sette diciottenni, insieme a Carrasso, Gimenez, Civelli e André Luiz, quattro professionisti spediti a far da chioccia ai ragazzini (di cui solo due, Bocaly e Cantareil, diventeranno professionisti senza però lasciare grande segno). Di fronte, al Parco dei Principi, scendeva in campo il PSG di Rothen, Pauleta (che quell’anno vincerà il titolo di capocannoniere del campionato) e Mario Yepes. Non il PSG faraonico di oggi, ma contro una squadra di ragazzini con zero presenze nel professionismo, tutti si aspettavano goleade e umiliazioni. Immaginatevi un derby di Roma, di Milano o uno Juventus-Inter con una delle due squadre che scende in campo con la Primavera in segno di protesta, e forse capirete meglio la portata di questa forte decisione presa dall'OM.

Il pubblico parigino alle 17, orario del calcio d’inizio, si sfrega le mani, ma alle 19, quando l'arbitro fischia la fine, sul tabellone si legge zero a zero. I 'Minots' avevano respinto l'assedio parigino, strappando uno storico pareggio e trasformandosi in eroi per tutta la loro vita. La mattina dopo, alla stazione Saint-Charles di Marsiglia, centinaia di marsigliesi accoglieranno i ‘Minots’ con cori in loro onore.

 

 

 

La pornostar a 'destabilizzare' i giocatori del PSG

16-10-2005. Una giornata da incubo per i giocatori del PSG. Il club della capitale arriva da una serie di otto vittorie consecutive nei classici di Francia e l’OM è in astinenza da vittorie. Quella sera però l’Olympique vince 1-0. Gol di Cana, appena arrivato a Marsiglia proprio da Parigi. Dov’è la curiosità? Dopo la partita i giocatori del PSG denunciarono dei fatti assurdi avvenuti prima dell’inizio dell'incontro, che avrebbero condizionato la loro performance. Lo raccontò Modeste M’Bami pochi anni fa in una trasmissione televisiva: “Entrammo negli spogliatoi e c’era un odore di ammoniaca intollerabile. Fummo costretti a cambiarci nel corridoio e mentre ci stavamo vestendo apparve Clara Morgane (ex pornostar di Marsiglia, ndr) con vestiti sexy. In quel momento abbiamo perso la concentrazione. E si è visto in campo”. Clara Morgane, qualche anno dopo, alleggerì la ricostruzione: “Il PSG perse perché giocò peggio, non perché io avessi le giarrettiere. Sì, è vero, ero nei corridoi del Vélodrome, ma non ho incrociato nessun giocatore, né dell’OM né del PSG. Ero lì per partecipare a un’emissione radio. Quando si perde, bisogna anche avere la classe di ammetterlo”. 

 

 

26-2-2017. L’OM viene da una stagione disastrosa conclusa al 13° posto, con una salvezza conquistata solo ad aprile. L'annata 2016/17 si apre però con l’inaspettato cambio di proprietà. La famiglia Louis-Dreyfus lascia il club nelle mani del ricco imprenditore americano Franck McCourt e a Marsiglia torna l'entusiasmo. Dopo mesi difficili i tifosi tornano ambiziosi: in panchina va subito via il poco carismatico Franck Passi e arriva il ben più noto Rudi Garcia, reduce dai tre anni alla Roma. Rudi esordisce proprio al Parco dei Principi contro il PSG: si arrocca dietro e strappa uno 0-0 che non è eroico come quello dei Minots ma è un risultato importante perché spezza comunque la striscia di vittorie consecutive dei parigini e dà morale. Al ritorno, il Vélodrome si riempie come nelle grandi occasioni: nella finestra di calciomercato di gennaio, nel frattempo, è tornato Dimitri Payet e la società si è mostrata subito decisa a fare importanti investimenti per rinforzare la rosa. Marsiglia sogna la vittoria contro i rivali di sempre, ma il PSG vince 5-1, con lo score che avrebbe potuto essere ancora più pesante. "Non siamo stati all'altezza della partita", dirà Garcia in conferenza. Niente scuse. Quella sera Clara Morgane non c'era. 

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